COMBES, Justin-Louis-Èmile
Uomo di stato francese, nato il 6 settembre 1835 a Roquecourbe (dipartimento del Tarn), morto a Pons (Charente Inférieure) il 25 marzo 1921. Destinatosi da giovane alla carriera ecclesiastica, se ne ritrasse prima d'aver preso gli ordini, si laureò in lettere nel 1860, in medicina nel 1867, ed esercitò per alcun tempo l'arte medica a Pons. Senatore nel 1885, ascritto al gruppo della sinistra democratica, fu prima vicepresidente del senato; entrò poi nel ministero Bourgeois, costituitosi il 3 novembre 1895, come ministro dell'istruzione. Caduto con quel ministero nell'aprile seguente, tornò al potere nel giugno 1902 come presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, quale esponente del blocco repubblicano contro la corrente conservatrice che aveva avuto il sopravvento nel paese al tempo dell'affare Dreyfus, e che l'esito di questo aveva gravemente indebolito. Continuando l'opera del Waldeck-Rousseau, il C. condusse a termine la nuova legislazione sulle associazioni religiose, preludio di quella sull'insegnamento delle congregazioni, portata in porto nel 1904. Egli dovette a quelle lotte, nelle quali le sinistre vedevano impegnate le sorti stesse del regime repubblicano, la sua lunga permanenza al potere, che abbandonò nel gennaio 1905. Il C. non tornò al potere che come ministro senza portafogli nel grande ministero di conciliazione nazionale costituito dal Briand durante la guerra, nel 1915; e l'anno dopo lasciò per sempre il governo. Fu uomo di notevole capacità, di grande cultura, e al governo fu attivo ed energico. Ma, come non pochi uomini politici usciti dai seminarî, egli diede al suo anticlericalismo un carattere settario che contribuì assai a turbare in Francia le coscienze e ad esacerbare così le lotte interne. Fu l'iniziatore della politica che condusse alle leggi d'assoluta separazione dello Stato dalla Chiesa e alla rottura dei rapporti con la S. Sede.