LJUBIMOV, Jurij Petrovič
Attore teatrale e cinematografico e regista teatrale russo, nato a Mosca il 3 settembre 1917. Ha esordito come attore nel 1940 al teatro Vachtangov di Mosca e qui nel dopoguerra ha continuato a lavorare sia come attore che come regista; ha ottenuto quindi una cattedra nella scuola teatrale Suskin dove ha messo in scena nel 1963, con una compagnia di studenti, L'anima buona del Sezuan di Brecht riletta in chiave popolare e carnevalesca con grande originalità rispetto alla tradizione del Berliner Ensemble. L'enorme successo dell'allestimento, riproposto nel 1964 al teatro Taganka, ha indotto il regista a costituire insieme con i suoi allievi il "Teatro moscovita del dramma e della commedia" con sede alla Taganka, il più interessante teatro sperimentale dell'Unione Sovietica. Partendo dalla tradizione stanislavskiana, attualizzata al di là degli schemi stilistici tradizionali con la commistione di elementi farseschi, L. ha proposto in questi anni allestimenti antinaturalistici, essenzialmente spettacolari, legati alle capacità tecniche dell'attore, che opera sulla scena più da mimo che da interprete, snaturando così ogni convenzionalismo scenico attraverso forme più immediate di contatto che richiamano alle teorie di V. E. Meyerhold degli anni Trenta-Quaranta, e a una concezione unitaria del teatro, sintesi di musica e mimo.
Tra le sue regie: I dieci giorni che sconvolsero il mondo, di J. Reed, 1965; La madre, di M. Gor'kij, 1969; Qui le albe sono quiete, di Vassiliev, 1971; Amleto, 1972; Il maestro e Margherita, da M. A. Bulgakov, 1974. Nel 1975 ha diretto a Milano per il Teatro alla Scala la prima mondiale dell'opera di L. Nono, Al gran sole carico d'amore.