BALTUŠIS, Juozas
Pseudonimo dello scrittore, drammaturgo e pubblicista lituano Juozenas Albertas, nato a Riga il 14 aprile 1909.
Negli anni 1916-18 sfolla con i genitori in Russia (Gorki, Volgograd); torna in Lituania nel dopoguerra e si stabilisce a Puponys, dove inizia un'attività agricola. Nel 1929 si trasferisce a Kaunas, dove lavora come tipografo, studia da autodidatta e pubblica la sua prima opera, Saivate prasideda gerai (1940, .
"La settimana comincia bene"). Per due anni trova impiego alla radio repubblicana e nelle redazioni di alcuni giornali; durante la seconda guerra mondiale dirige la radio lituana e in seguito assume la redazione del mensile di letteratura Pergale ("Vittoria").
B. è uno degli scrittori più notevoli nel panorama letterario lituano del dopoguerra; di particolare rilievo sono i drammi Gieda gaideliai (1947, "Cantano i galli"), Anksti rytelçi (1956, "Di buon'ora"); le novelle Baltieji dobiliukai (1951, "Quei bianchi trifogli"); il romanzo Parduotos vasaros (1957, "Le estati vendute"). In quest'opera la prospettiva scelta dall'autore coincide col punto di vista delle classi povere e colloca il romanzo in una precisa tensione morale commisurata ai principi dell'opposizione di classe. Col romanzo breve Sakme apie .2.
Juzça (1979, "Racconto su Juzas"), B. ripropone un tema a lui caro: l'attaccamento religioso alla terra del contadino lituano, del quale il protagonista Juzas mima simbolicamente il preistorico atto d'insediamento nel verde paesaggio lituano. L'opera, subito tradotta in più lingue, ha riscosso ovunque un rapido successo. Negli anni 1973-75 B. ha pubblicato due volumi di memorie dal titolo Su kuo valgyta druska ("Con cosa fu mangiato il sale").