JUNOT, Andoche, duca d'Abrantès
Generale francese, nato a Bussy-le-Grand nel 1771, morto a Montbard nel 1813. Avviato all'avvocatura, dopo lo scoppio della Rivoluzione abbandonò gli studî per servire la patria con le armi. Fu successivamente ufficiale della guardia nazionale e milite di un battaglione volontario. Nel 1793 si trovava col grado di sergente dei granatieri all'assedio di Tolone, quando fu notato per la sua intrepidezza dal capitano Bonaparte, che si legò a lui di viva amicizia. In quella circostanza gli fu dato il nomignolo di "Sergent la Tempête". Colonnello tre anni dopo nella campagna d'Italia, aiutante di campo del generalissimo e poi capo di brigata nella campagna d'Egitto, comandante della piazza di Parigi sotto il Consolato, il J. fu poi nominato ambasciatore a Lisbona (1804). L'anno seguente rientrò in Francia e partecipò alla campagna d'Austerlitz. Dopo la pace di Presburgo, ebbe incarico - col titolo di governatore generale degli Stati Parmensi - di soffocare un moto insurrezionale scoppiato negli Appennini. Nel 1806 fu nominato governatore di Parigi; nel 1807 incaricato del comando in capo delle truppe francesi operanti contro gl'Inglesi nel Portogallo. Quivi ottenne da prima alcuni successi che gli valsero il titolo di duca d'Abrantès; ma ben presto la fortuna lo abbandonò e dopo la sconfitta di Vimeiro, stipulò a Cintra una convenzione col Wellington (1808), della quale Napoleone fu assai scontento. Perduto il favore del sovrano - disgustato del J. anche per il disordine cronico nella sua amministrazione privata, cui l'imperatore aveva dovuto più volte metter riparo -, il J. militò in Portogallo agli ordini del Massena. Nel 1812 partecipò alla campagna di Russia e nel 1813 fu nominato governatore dell'Illiria. Accorato per non essere riuscito a rientrare nelle grazie di Napoleone, finì col risentirne nelle facoltà mentali e in un accesso del male si uccise. Aveva sposato Laura Permon, poi assai nota quale autrice delle Memorie della duchessa d'Abrantès (v. abrantès).