Scrittore polacco (Rzeszów 1885 - Varsavia 1944). Legionario durante la prima guerra mondiale, fu (dal 1933) segretario generale dell'Accademia letteraria polacca. A parte i racconti Miasto mojej matki ("La città di mia madre", 1925) e W cieniu zapomnianej olszyny ("All'ombra dell'ontano dimenticato", 1926), di carattere serenamente autobiografico, quasi tutte le altre opere di K. B. (Łuk "L'arco", 1919; General Barcz, 1923; Czarne skrzydła "Ali nere", 1928-29; Mateusz Bigda, 1933) rivelano un dinamismo, di stile e di contenuto, che non rifugge, talvolta, da posizioni aspramente polemiche.