RODENBERG, Julius
Scrittore e giornalista tedesco, nato a Rodenberg il 26 giugno 1831, morto a Berlino l'11 luglio 1914. Discendeva da una famiglia ebrea Levy, e in giovinezza a Berlino fu amico dei Varnhagen.
Viaggiò a lungo per l'Europa, traendone occasione per libri descrittivi e studî d'ambiente (Wanderkronik, 1858; Alltagsleben in London, I860; Die Instel der Seligen - cioè l'Irlanda -, 1860; Paris bei Sonnenschein und Lampenlicht, 1867; Aus aller Herren Ländern, 1870; Belgien und die Bedicr, 1880, ecc.; per il viaggio che fece in Italia nel 1861, v. Diesseits undj enseits der Alpen, 1865). A Londra strinse rapporti con Freiligrath c Kinkel; e come poeta fu anch'egli un postromantico, tanto nella lirica ù'ispirazione ora sentimentale paesistica ora storico-politica (König Haralds Totenfeir, 1852; Lieder, 1853; Musikalischer Sonettenkranz, 1854; Gedichte, 1864; Lieder und Gedichte, 1880, ecc.), quanto nei tentativi drammatici e nei romanzi. Con qualcuno dei romanzi (Die Strassensängerin von London, 1863; Die neue Sintflut, 1865; Von Gottes Gnaden, 1870; Die Grandidiers, 1879) giunse a larga rinomanza, per certa tonalità realistica con cui è colorito il fondo romanzesco del racconto, alla maniera di Freitag. Nel 1874 fondò la Deutsche Rundschau, e rapidamente la fece assurgere a importanza europea. Vi radunò intorno tutti i maggiori uomini tedeschi nel mondo delle lettere e delle scienze morali e ne fece il grande organo della cultura tedesca nella Germania imperiale. I suoi diarî (Erinnerungen aus der Jugendzeit, voll. 2, 1899; Aus seinen Tagebüchern, a cura di J. Rodenberg, 1919) e le lettere che scambiò con i suoi collaboratori costituiscono perciò una fonte preziosa per lo studio di quest'epoca.
Bibl.: E. Heilborn, in Das literarische Echo, 1910-11; H. Spiero, J. R., Berlino 1921.