MELCHERS, Julius Gari
Pittore, nato a Detroit (Mich.) l'11 agosto 1860, morto a Fredericksburg il 30 novembre 1932. Figlio d'uno scultore, fu inviato diciassettenne a Düsseldorf per studiarvi sotto la guida del von Gebhardt e tre anni dopo passò a Parigi all'Academie Julien e a quella di belle arti. Un suo giovanile quadro di soggetto olandese, Il sermone, ottenne menzione nel Salon del 1886. Ma superato quell'episodio occasionale, tutta l'arte del M. si sforzò di esprimere la vita del popolo con la qualità fondamentale di un'emozione forte e semplice. Conobbe il valore del costume e della posa per accentuare un effetto, ma li tenne subordinati, conferendo loro in tal modo il massimo potere espressivo nell'insieme, senza distrarre l'attenzione dello spettatore dalla figura centrale. Predilesse toni freddi, d'aria aperta, senza luci brillanti né ombre scure. Mentre i suoi ritratti sono nettamente moderni, la distribuzione nei quadri di composizione fa pensare a uno studio accurato o a un'ammirazione inconscia delle migliori opere del Cinquecento, sia italiane sia nordiche. Tra le sue opere: La Famiglia (Berlino, Nationalgalerie), Madre e figlio (Parigi, Musée du Luxembourg), il ritratto di C. Hutchinson (Chicago, Art Institute) e la decorazione della biblioteca del Congresso a Washington.
Bibl.: S. Isham, History of American Painting, New York 1927; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (con bibl.); E. Neuhaus, History and ideals of American art, Stanford 1931.