Moutonnetde Clairfons, Julien-Jacques
Letterato francese (Le Mans 1740 - Parigi 1813), professore di greco, censore reale, poeta e romanziere, il M., tra le altre sue attività, fu anche autore di una traduzione dell'Inferno: La Divine Comédie de D. Alighieri. L'Enfer, traduction française accompagnée du texte, de notes historiques et critiques, et de la vie du poète, Firenze (= Parigi) 1776. Amico e discepolo di Rousseau, era estraneo al gusto volteriano, e provò per la poesia di D. un interesse molto più intenso di quanto fosse comune nel Settecento francese. Basandosi sul testo italiano dell'edizione parigina di Prault (1768), diede dell'Inferno una traduzione in buona prosa settecentesca, ripulendola di tutti i termini troppo crudi, soffondendo le pagine più patetiche di toni ‛ larmoyantes ' e quelle su Francesca di toni galanti, con qualche leggero sottinteso licenzioso. La Vita di D., anteposta alla traduzione, dimostra anch'essa un interesse non superficiale per il soggetto e contiene alcuni giudizi sull'Inferno e anche sulle altre cantiche che anticipano quelli dell'Ottocento.
Il successo dell'opera fu però contrastato. Non mancarono le recensioni positive, come quella dell'" Année littéraire " (1776, t. III, 289-318), che lodò la traduzione " exacte, élégante, noble et pleine d'énergie ", pur avanzando poi serie riserve sulla Commedia. Il volteriano La Harpe, invece, attaccò duramente M. con lo scritto Sur une traduction de la D.C. du Dante par M.M. (1776). L'accusato rispose con un articolo apparso nell'" Année littéraire " (1776, t. V, 90-120) intitolato Observations pour servir à l'apologie de D., attaqué par M. de la Harpe, dal tono polemico e violento. Nell'articolo il M. annunciava che avrebbe continuato la traduzione, ma forse a causa delle reazioni suscitate non mantenne tale promessa. Resta, secondo la Nouvelle biographie génerale, una sua traduzione inedita del Paradiso.
Bibl. - V. alla voce FRANCIA, particolarmente i contributi di A. Farinelli, A. Counson, W.P. Friederich, R. Beyer, J.M. Van Der Meenschen, G. Mounin.