DESTRÉE, Jules
Uomo politico e scrittore belga, nato a Marcinelle (Hainaut) il 21 agosto 1864. Esercitò l'avvocatura a Charleroi, partecipando alla vita politica, dapprima nelle file del partito liberale progressista, poi in quello operaio. Nel 1894 fu eletto membro della Camera dei rappresentanti, alla quale non ha mai cessato di appartenere. Partecipò alle lotte in favore del moto vallone e durante la guerra mondiale fu dei più attivi difensori delle sorti del suo paese: fu decorato con la croce di guerra italiana. Nell'ottobre del 1917 il D. fu mandato in Russia come ministro del Belgio; ma il colpo di stato bolscevico rese impossibile la continuazione del suo incarico. Dopo la pace il D. fu nominato ministro delle scienze e delle arti (dicembre 1919-settembre 1921). Alla Società delle nazioni fece parte della commissione per la cooperazione intellettuale. Avvocato di grido, è membro dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato.
È noto anche come critico d'arte, che ha studiato soprattutto la pittura fiamminga.
Fra i suoi lavori più notevoli in questo campo vanno ricordati gli articoli su Le maître dit de Flémalle, Robert Campin (in Revue de l'art anc. et mod., 1924, 1928, 1929) e il volume su Roger de la Pasture (Bruxelles 1930); ai primitivi italiani ha dedicato le importanti Notes sur les Primitifs italiens, Bruxelles 1899-1904, voll. 3. Durante la guerra mondiale collaborò a varî giornali esteri e al Secolo; pubblicò anche varie opere fra le quali: En Italie avant la guerre, Bruxelles-Parigi 1915; trad. ital., Milano 1915; Ciò che hanno fatto gl'Inglesi (1914-1915), trad. it., Milano 1915; Il principio delle nazionalità e il Belgio, Catania 1916; L'Italia per il Belgio, Milano 1916; Les socialistes et la guerre européenne, Bruxelles-Parigi 1916, trad. it., Milano 1916; En Italie pendant la guerre, Bruxelles-Parigi 1916; Figures ital. d'aujourd'hui, Bruxelles-Parigi 1918.