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JUKAGHIRI

di George MONTANDON - Carlo TAGLIAVINI - - Enciclopedia Italiana (1933)
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JUKAGHIRI

George MONTANDON
Carlo TAGLIAVINI

. Popolo paleosiberiano che abitava in passato la zona costiera lungo il Mare Glaciale Artico fra il corso inferiore della Lena, la catena dei Monti Verchojansk e i Monti Stanovoi; inoltre un clan di questo popolo, i Ciuvani o Ciuvanci, oltrepassata la catena degli Stanovoi, occupò in parte il bacino del fiume Anadyr. La porzione settentrionale di questo territorio, che è uno dei più freddi della terra, fa parte della zona a tundra, quella meridionale è coperta dalla taiga, la foresta vergine siberiana; durante la stagione buona gli Jukaghiri abitano la prima, mentre durante l'inverno si riparano fra gli alberi sull'orlo della taiga.

Socialmente gli Jukaghiri si dividono in allevatori di renne e allevatori di cani o pescatori, i quali ultimi tuttavia non risiedono soltanto lungo la costa, ma abitano anche sui grandi fiumi a corso lento, e ricchi di pesce, che attraversano la regione. La popolazione è oggi vicina a estinguersi, dopo la distruzione degli avamposti russi da parte dei Ciukci nel sec. XVIII, gli Jukaghiri che si erano alleati ai Cosacchi, furono da quelli in gran parte sterminati; è poi indubitabile che, come avviene per altre popolazioni primitive, la famiglia jukaghira è attualmente colpita da sterilità. Sono ora non più di 1850. Essi non hanno un'organizzazione centrale e nemmeno un nome unico riconosciuto dall'intera popolazione: così il nome di Jukaghiri, di origine tungusa e ad essi applicato dai Cosacchi, deve essere loro conservato.

Gli Jukaghiri sono divisi in varî clan (del pesce, della lepre, dell'oca, ecc.) che non sembrano basati soltanto sulla consanguineità: non si tratterebbe quindi di clan totemici, tanto più che non vi è nessun'altra pratica che richiami il sistema totemico. Le ragazze hanno liberi rapporti prima del matrimonio e sono messe a disposizione dello straniero di passaggio; ma l'usanza può essere derivata dai primi contatti con i coloni. Il matrimonio non segue regole esogamiche; si nota soltanto che i rappresentanti di certi gradi di parentela non osano parlare direttamente fra loro, il che deriva probabilmente dal fatto che i matrimonî fra parenti prossimi erano riconosciuti da evitarsi. Dopo il matrimonio il marito abita in casa della moglie, ma a parte questa usanza di tipo matriarcale, la popolazione vive secondo le regole del patriarcato. Materialmente, la cultura degli Jukaghiri non differisce da quella dei loro vicini paleosiberiani e si può concludere che essi rientrano, come i Ciukci, nella suddivisione artica del ciclo pastorale.

Lingua. - Solo il 10% degli Jukaghiri parla lo jukaghiro, avendo gli altri adottato la lingua russa o quella delle genti vicine; per contro, un certo numero di Tungusi è linguisticamente jukaghiro, in modo che lo jukaghiro è parlato ancora da circa 500 individni. La lingua iukaghira si divide in tre dialetti conosciuti con i nomi: kolyma, tundra e viuvanci, quest'ultimo estinto. Secondo W. G. Bogoras (Proceedings of the XXIII int. Congress of Americanists, New York 1930, p. 504) i Dolgan che vivono sul Khatanga fra Samoiedi, Jacuti e Tungusi, sarebbero degli Jukaghiri dapprima tungusizzati, poi assimilati dagli Jakuti.

La fonetica jukaghira è abbastanza semplice; al principio di parola non si trovano mai gruppi consonantici. Lo jukaghiro viene in generale incluso nella famiglia linguistica paleo-asiatica; H. Paasonen (Finnisch-ugrische Forschungen, VII, 1908, p. 19 segg.) ha cercato di dimostrare che è imparentato coll'uralico (uralico-altaico); indipendentemente da lui, il Trombetti (Saggi di glottologia generale comparata, I: I pronomi, Bologna 1908, p. 134), affermava che "delle lingue iperboree o paleo-asiatiche, quella che più si avvicina alle uralo-altaiche nelle forme pronominali, come in tanti altri punti, è lo jukaghiro".

Bibl.: A. Schiefner, Über die Sprache der Jukagiren, Pietroburgo 1859; Beiträge zur Kenntnis der jukagirischen Sprache, Pietroburgo 1871; W. J. Jochelson, Obrazcy materialov po izučeniju jukagirskago jazyka i folklora, in Bollettino dell'Accad. di Pietroburgo, IX, 2 (1898), p. 151 segg.; Essay on the grammar of the Yukaghir language, in Annals of the New York Ac. of Sciences, XVI, ii (1905), pp. 97-106.

Vedi anche
renna Specie (Rangifer tarandus) di Mammifero Artiodattilo Cervide delle zone artiche dell’Europa, dell’Asia e dell’America, allo stato selvatico o domestico (in Europa e Asia). Alta circa 1 m alla spalla, ha corna presenti in entrambi i sessi, caso unico fra i Cervidi, più forti nel maschio, spesso asimmetriche, ... Ostiachi Popolazione siberiana (detta anche Chanti) di lingua finnica (ramo orientale o ugrico) stanziata lungo il medio e basso corso del fiume Ob´ e sui margini della tundra artica sino al basso Ienissei. Gli Ostiachi settentrionali sono, come i Samoiedi della tundra, pastori transumanti di renne; quelli stanziati ... Ciukci (russo Čukči) Popolazione della Siberia nord-orientale, stanziata nell’omonima penisola e parlante un idioma del gruppo paleoasiatico. Tradizionalmente pescatori di cetacei e allevatori di renne, della loro cultura tradizionale hanno rilevanza le complesse pratiche sciamaniche e l’istituzione del matrimonio ... Camciatca (russo Kamčatka) Grande penisola dell’Asia nord-orientale (370.000 km2), che si protende tra il Mar di Bering a E e il Mar di Ohotsk a O. Termina a S in prossimità di Šumšu, l’isola più settentrionale delle Curili, e ha una larghezza da 120 a 500 km. È percorsa da due catene montuose parallele, sormontate ...
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    (russo Jukagiry) Popolazione paleoasiatica occupante con gruppi sparsi la zona costiera del Mar Glaciale Artico fra i fiumi Indigirka e Kolyma. I J. sono organizzati in clan totemici, parlano una lingua paleosiberiana.
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