JUKAGHIRI
. Popolo paleosiberiano che abitava in passato la zona costiera lungo il Mare Glaciale Artico fra il corso inferiore della Lena, la catena dei Monti Verchojansk e i Monti Stanovoi; inoltre un clan di questo popolo, i Ciuvani o Ciuvanci, oltrepassata la catena degli Stanovoi, occupò in parte il bacino del fiume Anadyr. La porzione settentrionale di questo territorio, che è uno dei più freddi della terra, fa parte della zona a tundra, quella meridionale è coperta dalla taiga, la foresta vergine siberiana; durante la stagione buona gli Jukaghiri abitano la prima, mentre durante l'inverno si riparano fra gli alberi sull'orlo della taiga.
Socialmente gli Jukaghiri si dividono in allevatori di renne e allevatori di cani o pescatori, i quali ultimi tuttavia non risiedono soltanto lungo la costa, ma abitano anche sui grandi fiumi a corso lento, e ricchi di pesce, che attraversano la regione. La popolazione è oggi vicina a estinguersi, dopo la distruzione degli avamposti russi da parte dei Ciukci nel sec. XVIII, gli Jukaghiri che si erano alleati ai Cosacchi, furono da quelli in gran parte sterminati; è poi indubitabile che, come avviene per altre popolazioni primitive, la famiglia jukaghira è attualmente colpita da sterilità. Sono ora non più di 1850. Essi non hanno un'organizzazione centrale e nemmeno un nome unico riconosciuto dall'intera popolazione: così il nome di Jukaghiri, di origine tungusa e ad essi applicato dai Cosacchi, deve essere loro conservato.
Gli Jukaghiri sono divisi in varî clan (del pesce, della lepre, dell'oca, ecc.) che non sembrano basati soltanto sulla consanguineità: non si tratterebbe quindi di clan totemici, tanto più che non vi è nessun'altra pratica che richiami il sistema totemico. Le ragazze hanno liberi rapporti prima del matrimonio e sono messe a disposizione dello straniero di passaggio; ma l'usanza può essere derivata dai primi contatti con i coloni. Il matrimonio non segue regole esogamiche; si nota soltanto che i rappresentanti di certi gradi di parentela non osano parlare direttamente fra loro, il che deriva probabilmente dal fatto che i matrimonî fra parenti prossimi erano riconosciuti da evitarsi. Dopo il matrimonio il marito abita in casa della moglie, ma a parte questa usanza di tipo matriarcale, la popolazione vive secondo le regole del patriarcato. Materialmente, la cultura degli Jukaghiri non differisce da quella dei loro vicini paleosiberiani e si può concludere che essi rientrano, come i Ciukci, nella suddivisione artica del ciclo pastorale.
Lingua. - Solo il 10% degli Jukaghiri parla lo jukaghiro, avendo gli altri adottato la lingua russa o quella delle genti vicine; per contro, un certo numero di Tungusi è linguisticamente jukaghiro, in modo che lo jukaghiro è parlato ancora da circa 500 individni. La lingua iukaghira si divide in tre dialetti conosciuti con i nomi: kolyma, tundra e viuvanci, quest'ultimo estinto. Secondo W. G. Bogoras (Proceedings of the XXIII int. Congress of Americanists, New York 1930, p. 504) i Dolgan che vivono sul Khatanga fra Samoiedi, Jacuti e Tungusi, sarebbero degli Jukaghiri dapprima tungusizzati, poi assimilati dagli Jakuti.
La fonetica jukaghira è abbastanza semplice; al principio di parola non si trovano mai gruppi consonantici. Lo jukaghiro viene in generale incluso nella famiglia linguistica paleo-asiatica; H. Paasonen (Finnisch-ugrische Forschungen, VII, 1908, p. 19 segg.) ha cercato di dimostrare che è imparentato coll'uralico (uralico-altaico); indipendentemente da lui, il Trombetti (Saggi di glottologia generale comparata, I: I pronomi, Bologna 1908, p. 134), affermava che "delle lingue iperboree o paleo-asiatiche, quella che più si avvicina alle uralo-altaiche nelle forme pronominali, come in tanti altri punti, è lo jukaghiro".
Bibl.: A. Schiefner, Über die Sprache der Jukagiren, Pietroburgo 1859; Beiträge zur Kenntnis der jukagirischen Sprache, Pietroburgo 1871; W. J. Jochelson, Obrazcy materialov po izučeniju jukagirskago jazyka i folklora, in Bollettino dell'Accad. di Pietroburgo, IX, 2 (1898), p. 151 segg.; Essay on the grammar of the Yukaghir language, in Annals of the New York Ac. of Sciences, XVI, ii (1905), pp. 97-106.