jugonostalgia
(jugo-nostalgia), s. f. Rimpianto, ricordo nostalgico dei tempi in cui la Jugoslavia costituiva un mondo che riuniva popolazioni e culture diverse.
• Nei suoi versi [di Abdulah Sidran] ricorre il concetto di «jugonostalgia». «Non è nostalgia del “socialismo reale”, ma di quella pluralità culturale che con naturalezza viveva nella Jugoslavia titina e post titina, sino a quando non sono cominciati la propaganda razzista e il delirio etnico». (Simona Spaventa, Repubblica, 18 giugno 2009, Milano, p. XXI) • Gli europei aspettano Belgrado alla prova, come pure l’Alleanza Atlantica, gli americani, i russi e i vicini confinanti. Cekamo vas, vi aspettiamo, possiamo dire ai serbi, ma questa volta lontano da scenari bellicosi, con qualche intolleranza di meno e senza jugo-nostalgia: il dominio «Yu», che per un decennio ha continuato a morire a pezzi sulla carta geografica, è stato appena cancellato ufficialmente dalla nazione di internet, una fine digitale che forse apre la via a una nuova generazione di serbi. (Alberto Negri, Sole 24 Ore, 13 ottobre 2010, p. 8, Mondo) • [tit.] Una trappola chiamata jugonostalgia [testo] Un invito dell’Oberlin College in Ohio a tenere una lezione sul tema «Il ricordo del comunismo: poetica e politica della nostalgia», aveva risollevato la mia ammaccata autostima di veterana, che quasi subito però si era sgonfiata. Dopo vent’anni a scavare fra le rovine, che cosa avrei potuto dire ancora sulla jugonostalgia?! Davanti a me si innalzava un’irriducibile mole di scritti e di testi non ancora scritti, poi libri, film, memorie, simboli e souvenir, insomma, un enorme ripostiglio, un archivio caotico in cui avevo accumulato roba di ogni genere; (Dubravka Ugrešic, trad. di Olja Perišic̆ Arsic̆ e Silvia Minetti, Repubblica, 23 marzo 2016, p. 45, Cultura).
- Composto dal nome proprio Jugo(slavia) e dal s. f. nostalgia.
- Già attestato nel Corriere della sera del 21 novembre 1994, p. 29 (Dario Fertilio).