Giornalista e scrittore (Gomeznarro 1816 - Zamora 1894). Costretto, per le sue idee politiche estremiste, a lasciare la Spagna, viaggiò per la Francia, il Messico, l'Argentina, collaborando a giornali varî. Scrisse poesie burlesche e satiriche, generalmente aggressive e personali, contro uomini politici e letterati. Svolse anche attività di narratore e di commediografo, ma con scarso successo; scrisse Los misterios de Madrid (3 voll., 1844-45) alla maniera di E. Sue, La vida en el chaleco (1859), Los espadachines (1869), contro il duello; prive di azione e di comicità le opere teatrali El asistente, Sotillo, Soto, Sotomayor. Notevoli i suoi articoli aneddotici e di costume, quelli, spesse volte ingiusti, sopra i Poetas españoles contemporaneos (1854) e le poesie burlesche e satiriche impersonali, i romances e gli epigrammi, di fluida e classica versificazione, raccolti in Poesías jocosas y satíricas (1842).