juan-juan
(o rduran) Popolazione nomade originaria della Mongolia, di incerta identità etnica e linguistica, che assunse il dominio delle steppe dell’Asia centrale tra la fine del 4° e l’inizio del 5° sec. d.C., mentre i tabgach si attestavano nella Cina settentrionale (wei), provocando quelle condizioni di instabilità i cui effetti subirono l’impero sasanide e l’Europa orientale. I j.-j. raggiunsero il massimo della potenza tra il 400 e il 492 estendendo il loro dominio dalla Manciuria alla regione a N del Tian Shan e all’Issyq Kol, da cui scacciarono i wu-sun, e ottenendo il controllo delle carovaniere del Xinjiang. Morto il kaghan Tou-lun (492), iniziò la fase di decadenza provocata da rivolte interne e dai continui attacchi cinesi; nei primi anni del 6° sec. persero la supremazia sul bacino del Tarim in favore degli loro alleati. Furono annientati dalla rivolta dei turchi/tuque, che tra il 551 e il 552, dopo aver più volte sconfitto il kaghan A-na-kuei, si impadronirono di tutto il loro territorio, fondando il primo impero turco dell’Asia centrale.