GUAS, Juan
Architetto: operava nella seconda metà del sec. XV. Figlio di genitori lionesi, e forse nato a Lione, dovette crescere e divenire artista nella Castiglia. Lavorò con suo padre come marmista nella costruzione della Porta dei Leoni della cattedrale di Toledo nel 1459, sotto gli ordini di Annequín de Egas. Dal 1461 al 1463 eseguiva l'archivolto interno del portale della cattedrale di Ávila; dal 1466 al 1469 lavorava ancora all'anzidetta porta di Toledo. Dopo il 1475 lo troviamo già maestro. Verso quell'anno egli avrebbe tracciato il piano di S. Giovanni dei Re a Toledo. Al 1480 va assegnata la porta del palazzo dell'Infantado a Guadalajara e al 1483 quella del cortile dello stesso palazzo. Nel medesimo anno contrattava l'esecuzione dell'abside della cappella principale nella cattedrale di Toledo, insieme col maestro Egas e Martín Bonifacio. Nel 1484 era assistente di quest'ultimo come maestro maggiore. Il suo faticoso progredire è evidente; ma, se non la ricchezza, dovette certo procacciarsi un comodo benessere, perché pensava a costruire (1490) una cappLlla per propria sepoltura in S. Giusto. Nel 1492 fu nominato maestro maggiore della cattedrale di Toledo. Il 1495 segna l'apogeo della sua carriera e forse la data della sua morte. Il suo stile, a giudizio di Sánchez Cantón, fu "il frutto dell'incrocio delle influenze del nord e del sud, del gotico in decadenza e del moresco neppur esso in un periodo molto florido"; e "quantunque ibrida, la sua arte fu originale e sorprendente, ma come ogni ibrido fu anche sterile".
Bibl.: J. Amador de los Ríos e M. de Asas, Monografia di S. Giovanni dei Re, in Monumentos arquitectónicos de España, XV (1924); V. Lampérez y Romea, Historia de l'arquitectura cristiana española en la Edad Media, II, Madrid 1909, p. 527 segg.; P. Sedano, Notas del Archivo de la Catedral de Toledo, Madrid 1914, pp. 12-13; R. Ramírez de Avellano, Catálogo de artífices que trabajaron en Toledo, Toledo 1920; A. L. Mayer, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XV, Lipsia 1922; G. E. Street, La arquit. gótica en España (trad. spagnola), Madrid 1926, pp. 275-276; F. J. Sánchez Cantón, El dibujo de Juan Guas, in Arquitectura, 1928, pp. 339-347.