COSA, Juan de la
Navigatore spagnolo, nato, pare, a Santoña nella Biscaglia non si sa bene quando; morto nel 1510. Fornì una sua nave, la Santa Maria, a Colombo per il grande viaggio, a cui prese parte come "maestre y dueño" della nave stessa. Fu parimenti con Colombo nel secondo viaggio (1493); poi con Alonso de Ojeda e Amerigo Vespucci nella grande navigazione del 1499 che, come oggi è noto, discese fin oltre le foci delle Amazzoni, poi risalì a N. fino alla penisola di Goajira. Reduce da questo viaggio, tracciò durante un non lungo riposo, nel porto di S. Maria a Cadice, la preziosa carta (proprietà oggi del governo spagnolo), prima conservataci che registri le nuove scoperte (1500), dal mare "descubierta por Yngleses" (scoperte di G. Caboto) fino alle Antille, dalla Goajira al Capo S. Agostino del Brasile (scoperta di V. Pinzón). Nel 1500 stesso il C. ripartì con il Bastidas, e dal Darien raggiunse la sponda dell'istmo di Panamá; qui tornò nel 1504 come "alguacil mayor" a sorvegliare le eventuali mosse dei Portoghesi. Inviato laggiù ancora nel 1509 come luogotenente dell'Ojeda per crearvi una colonizzazione stabile, cadde in un conflitto con gl'indigeni.
Bibl.: A. B. Gould y Quincy, in Buletín de la R. Academia de la Historia di Madrid, 1925-28.