HERRERA, Juan de
Architetto, nato a Mobellán (Santander, Spagna) nel 1530, morto a Madrid il 15 gennaio 1597. Fece gli studi letterarî e filosofici a Valladolid. Quando il principe Filippo nel 1548 si recò nelle Fiandre a visitare l'imperatore Carlo V suo padre, H. si unì al suo seguito, composto di persone scelte nel campo delle scienze e delle arti. Rimasto tre anni a Bruxelles, dedicandosi allo studio dell'architettura e delle scienze esatte, nel 1551 ritornò in patria. Nel 1553 seguì il capitano Medinilla in Italia e sotto i suoi ordini combatté valorosamente nel Piemonte. Tornò in Spagna nel 1556, al servizio e in compagnia dell'imperatore del quale fu pure compagno nel ritiro di Yuste fino alla morte. Filippo II lo nominò aiuto di J. B. de Toledo (1563); più tardi, morto il de Toledo, gli affidò, dopo la breve direzione di Giambattista Castello detto il "Bergamasco", i lavori dell'Escorial che allora volle ampliato coi consigli di Fra Antonio de Villacastín. H. diresse tutti i lavori di quel monastero reale, pur adattandosi al disegno inviato dall'architetto italiano Francesco Paciotto per ciò che riguardava la chiesa; e fu dal re preposto a tutte le fabbriche reali quale intendente generale. In Aranjuez J. B. de Toledo aveva già terminato il primo ordine della cappella; il palazzo reale fu incomìinciato nel 1571 sui disegni di H. e di Jerónimo Gil, e a quest'ultimo furono affidati i lavori del nuovo edificio e dell'anzidetta cappella in costruzione. Nelle opere di Aranjuez H. non poté effettuare tutti i suoi piani, e se si eccettuano i lavori dell'Escorial, egli non ebbe il tempo di finire se non opere d'ingegneria, una delle quali è il gran ponte di Segovia, che scavalca il Manzanares a monte di Madrid. Non poté nemmeno incominciare la cattedrale di Valladolid, ma la pianta a croce latina e la navata corinzia furono eseguite sui suoi disegni fino al principio del sec. XVIII. Nell'Alcazar di Toledo costruì la facciata sud, i cui pilastri dorici nella loro semplicità contrastano con l'ornato trito delle altre tre facciate. Fece pure disegni e diede consigli per altri monumenti, tra i quali è da ricordare la sobria casa Lacalle a Plasencia, ma non ne diresse la costruzione.
Bibl.: A. L. Mayer, in Thieme-Becker, Künstl.-Lex., XVI, Lipsia 1923.