ARJOVA, Juan de
Poeta spagnolo del sec. XVII, morto nel 1803, noto soprattutto per la traduzione della Tebaide di Stazio. Vi lavorò sei anni, e la lasciò incompiuta: vi aggiunse più tardi la traduzione dei tre ultimi canti Gregorio Morrillo, anch'egli granadino come A., cappellano dell'arcivescovo di Granada, morto dopo il 1618. Manoscritti di altre poesie dell'A. si trovano alla Nazionale di Madrid. Fu uomo dottissimo di latino, fluido e agile scrittore, molto apprezzato e lodato da Lope de Vega.
Bibl.: Biblioteca des Autores Españoles, XXXVI, Madrid 1855; e cfr. B. J. Gallardo, Ensayo de una biblioteca de libros raros, I, Madrid 1863.