Poeta serbo (Novi Sad 1833 - Kamenica, Srem, 1904). Editore di riviste politico-satiriche (dal 1864 al 1873 Zmaj "Il drago", donde l'epiteto di Z.) e di riviste per l'infanzia e per la gioventù (Neven, 1880-1904), poeta dalla vena versatile e insinuante (Đulići "Rose", 1864; egli stesso raccolse i proprî versi in Pevanija "Canzoniere", 1882, e in Druga pevanija "Secondo Canzoniere", 1895-96), traduttore infaticabile dall'ungherese, tedesco, russo, inglese, ecc., J. è rimasto una delle figure più popolari della letteratura serba. Le correnti realistiche e parnassiane della poesia serba sono sorte come reazione al suo epigonismo romantico.