JOUVENET, Jean, detto le Grand
Pittore, nato a Rouen nel 1644, morto a Parigi il 5 aprile 1717. La sua famiglia, d'origine italiana, aveva dato numerosi artisti alla Normandia. A Parigi fu allievo del Lebrune con il quale lavorò a Versailles e a Marly, sebbene le sue tendenze e l'ammirazione per il Poussin lo spingessero a coltivare un'arte più austera. Nel 1675 fu ammesso all'Accademia, di cui poi fu anche direttore. Delle sue opere ricordiamo la Deposizione (1697) e la Resurrezione di Lazzaro (1706; Louvre). Essendoglisi nel 1714 paralizzata la mano destra, lo J. si mise a dipingere con la sinistra il grande soffitto del parlamento di Rouen e un grande quadro, il Magnificat, destinato a Notre-Dame di Parigi, dipinto ove si fondono alte concezioni e grande facilità tecnica, ma eccessivamente celebrato dalla letteratura del secolo passato. Nei dipinti del J., come La pesca miracolosa del Louvre, la composizione rimane decisamente barocca e si avvicina, come fu notato, a quella del Domenichino; il colore, chiaro e ben impastato, non è sempre piacevole.
Bibl.: C. Le Carpentier, Essai hist. sur J. J., Rouen 1804; F. Leroy, J., Rouen 1860; C. Lemonier, L'art français au temps de Louis XIV, Parigi 1911, p. 58 segg.; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIX, Lipsia 1926 (con ampia bibl.); Notes d'art et d'archéologie (J., peintre religieux), Parigi 1932.