BRODSKIJ, Josif Aleksandrovič
(App. IV, I, p. 317)
Poeta russo. Costretto all'emigrazione nel 1974, B. si stabilisce negli Stati Uniti, dove insegna in diverse università. Negli USA, dove aveva già pubblicato Stichi i poemy (1965, "Versi e poemi") e Ostanovka v pustyne (1970; trad. it. Fermata nel deserto, 1979), vedono la luce V Anglii (1977, "In Inghilterra"), Konec prekrasnoj epochi (1977, "Fine di un'epoca meravigliosa"), Čast' reči (1977, "Parte del discorso"), Rimskie elegii (1982, "Elegie romane"), Novye stansy k Avguste (1983, "Nuove stanze ad Augusta"), Uranija (1987, "Urania"), il dramma Mramor (1984, "Marmo") e una raccolta di saggi in inglese, Less than one (1986; trad. it. Fuga da Bisanzio e Il canto del pendolo, 1987). In inglese dal russo B. traduce anche la propria poesia. Nel 1987 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. In italiano è stata anche pubblicata (1986) una scelta antologica di suoi versi col titolo Poesie 1972-1985.
Bibl.: G. Buttafava, Prefazione, in J. Brodskij, Fermata nel deserto, Milano 1979; Id., Prefazione, in J. Brodskij, Poesie, ivi 1986; W. Kasack, Lexicon der russischen Literatur ab 1917, Monaco 1986; I. Vinokurova, Zamečatel'nyj lirik N., in Oktjabr', 7 (1988), pp. 203-07.