Uomo politico tedesco (Friburgo in Brisgovia 1879 - ivi 1956). Militante dell'ala sinistra del Centro cattolico, venne eletto due volte al Reichstag (1914; 1920); fu cancelliere (1921-22), mandato durante il quale partecipò alla conferenza di Genova. Durante la sua carriera politica fu più volte ministro. Impegnatosi nella ricerca di un accordo con l'URSS, alla fine del 1955 ricevette il premio Stalin per la pace.
Militò nell'ala sinistra del Centro cattolico, per il quale fu deputato al Reichstag (1914). Membro dell'Assemblea nazionale di Weimar, nel 1920 fu nuovamente eletto al Reichstag e resse il ministero delle Finanze. Il 19 maggio 1921 divenne cancelliere alla testa di un gabinetto di sinistra, e inaugurò la politica di "adempimento" delle riparazioni di guerra. Si dimise per protesta contro la spartizione dell'Alta Slesia (ott. 1921), ma riassunse poco dopo il cancellierato, dando poi l'incarico degli Esteri a W. Rathenau. Partecipò alla conferenza di Genova, durante la quale negoziò con l'URSS il trattato di Rapallo (16 apr. 1922). Dopo l'assassinio di Rathenau, fece votare le leggi di difesa della repubblica; ma in seguito, i gruppi industriali, coalizzatisi contro di lui e la sua politica di adempimento, fecero cadere il suo gabinetto (14 nov. 1922), cui successe quello di W. Cuno. Negli anni seguenti capeggiò l'opposizione di sinistra nel suo partito, disapprovando il distacco dalla socialdemocrazia. Nell'agosto 1925 uscì dal partito e fondò una rivista per la difesa della repubblica, Deutsche Republik; rientrato nel partito, si trovò ancora in dissidio con la maggioranza e votò contro il cancelliere W. Marx. Rieletto ancora nel Centro (1928), fu ministro per i territori tedeschi sotto occupazione (1929-30) e ministro dell'Interno (1930-31). Rifugiatosi in Svizzera nel 1933, tornò in Germania nel 1948, patrocinando, alla testa di un movimento da lui fondato (1953), un'intesa con l'URSS.