Poeta austriaco (Vienna 1892 - Kirchstetten, Bassa Austria, 1945). Di assai umili origini e presto orfano di tutt'e due i genitori (del periodo trascorso in orfanotrofio riferì poi nel romanzo autobiografico Das Waisenhaus, 1925), dopo aver esercitato lavori occasionali fu, dal 1911 al 1932, impiegato alle poste di Vienna. Godendo dell'apprezzamento della critica ufficiale del nazionalsocialismo, giunse a un atteggiamento di adesione ideologica solo più tardi sottoposto a revisione. Già da tempo alcolizzato e soggetto a depressioni psichiche, morì suicida poche settimane prima della fine della seconda guerra mondiale. Tentò il romanzo (oltre Das Waisenhaus, e sempre su base autobiografica, Der Nachwuchs, 1927, e, post., Gold ausser Kurs) e la saggistica (fra l'altro Über die Dichtkunst, post., 1949), ma fu essenzialmente un lirico, uno dei più elevati nell'epoca fra le due guerre soprattutto per la rara perfezione formale, conseguita in spirito classicheggiante recuperato anche per il tramite di Hölderlin, spirito vivo anche dove, come nella sua più felice raccolta Wien wörtlich (1935), non è disdegnato il contatto con l'espressione dialettale. Altre raccolte: Der einsame Mensch (1920); Von beiden Ufern (1923); Boot in der Bucht (1926); Adel und Untergang (1934); Vereinsamtes Herz (1935); Späte Krone (1936); Zwischen Göttern und Dämonen (1938); Kammermusik (1939); Dokumente des Herzens (1944).