PARIS-DUVERNEY, Joseph
Nato a Moras (Grenoble) nel 1684, morto presso Château-Thierry nel 1770, è il terzo e il più notevole dei quattro fratelli Paris (Antoine, Claude, Joseph e Jean) che sotto Luigi XIV gestirono lodevolmente il servizio di approvvigionamento dell'esercito e all'inizio della reggenza ottennero l'appalto delle imposte indirette (le fermes générales). Nel 1716 la commissione finanziaria presieduta dal duca di Noailles aveva già accettato il piano finanziario proposto dal P., quando il Law iniziò l'attuazione del suo sistema e la lotta contro i fratelli Paris, esponenti del cosiddetto antisistema. Soppiantati nel 1718 nell'appalto delle fermes générales ed esiliati poco dopo, i P. furono però richiamati a Parigi non appena il Law cadde in disgrazia e P. fu anzi incaricato della stessa liquidazione del sistema. Divenuto così di fatto il ministro delle Finanze, esercitò, per tutto il tempo in cui rimase al potere il duca di Borbone, una straordinaria influenza. Nel 1727, durante il ministero Fleury, accusato d'incetta dei grani, fu imprigionato alla Bastiglia, mentre i fratelli venivano esiliati, ma, riconosciuto innocente e liberato dopo 17 mesi, tornò, alla morte del Fleury, ad essere, insieme con i fratelli stessi, più influente che mai.
Lasciò molti manoscritti inediti che andarono perduti. È a lui attribuita l'opera Examen du livre Réflexions politiques sur les finances et le commerce par Dutot (L'Aia 1740), in cui si critica a fondo il sistema del Law.