ROBERT-FLEURY, Joseph-Nicolas
Pittore e litografo, nato a Colonia l'8 agosto 1797, morto a Parigi il 5 maggio 1890. Contribuirono alla sua formazione H. Vernet, Girodet e Gros, e soprattutto un soggiorno in Italia nel 1823. Era professore nella Scuola di belle arti nel 1855, direttore nel 1863, poi direttore dell'Accademia di Francia a Roma, dove rimase un solo anno (1864).
La sua opera è tutta imbevuta di spirito accademico, ché egli si rinchiude in un ciclo limitato di motivi e di effetti: scene della vita di grandi artisti: Arrivo del Tasso al convento di S. Onofrio (1827), Michelangelo che cura il suo domestico, Benvenuto Cellini nel suo studio (1841). Scene di storia spagnola o italiana: Cristoforo Colombo dai Re Cattolici (1847), Carlo V al monastero di S. Giusto (1856, Londra, collez. Wallace), Saccheggio di una casa alla Giudecca di Venezia. Episodî della storia di Francia: Il Connestabile Alberto de Luynes (1853), Enrico IV trasportato al Louvre dopo il suo assassinio (1836). Egli ha persino ornato con episodî storici varî monumenti, come il tribunale di commercio di Parigi (Istituzione dei Giudici Consolari fatta nel 1563 dal Cancelliere dell'Ospedale). Nelle sue illustrazioni storiche, attinte a letture; l'interesse del soggetto supera quello artistico; le passioni vi sono espresse con mimica drammatica. La sua pittura rossastra, da museo, è ispirata agli Olandesi e ai Veneziani. Accademico liberale, fu amico di E. Delacroix.
Bibl.: H. Jouin, R.-F., Parigi 1890; H. Delaborde, Notice sur la vie et les travaux de M. R.-F., ivi 1891.