Biblista francese (Bourg-en-Bresse 1855 - St. Maximin, Var, 1938), entrato (1879) tra i domenicani, sacerdote (dal 1883), organizzò (dal 1890) la École pratique d'études bibliques a Gerusalemme dove restò per 45 anni. Nel 1892 fondò la Revue biblique, nel 1900 la collezione di Études bibliques. Membro della Commissione pontificia biblica (dal 1902) e dell'Institut (dal 1903), pubblicò numerosissimi volumi e articoli, spingendosi nella critica biblica fino all'estremo limite approvato dalla Chiesa, tanto da essere sospettato di modernismo. Partendo da studî sull'Antico Testamento, passò a quelli sul Nuovo, non trascurando le indagini sull'ambiente storico, né le questioni teoriche. Tra le opere: La méthode historique (1903); Études sur les religions sémitiques (1903); Le messianisme chez les Juifs (1909); St. Marc (1911); Êpitre aux Romains (1916); Êpitre aux Galates (1918); St. Luc (1921); St. Matthieu (1923); St. Jean (1925); Le judaïsme avant Jésus-Christ (1931); Critique textuelle (1935); Les mystères: l'orphisme (1937). Post. l'autobiografico Le père L. au service de la Bible (1967; trad. it. 1969).