Inventore (Lione 1752 - Oullins, Lione, 1834). Figlio di un tessitore di broccati, lavorò prima come legatore di libri, fonditore di caratteri, e poi tessitore con i telai ereditati dal padre. Nel 1801 brevettò una macchina rudimentale, che, applicata al telaio, snelliva le operazioni di riproduzione dei tessuti operati. Poco dopo costruì una macchina per la fabbricazione delle reti da pesca e in ricompensa fu aggregato al Conservatorio d'arti e mestieri di Parigi. Riprese allora l'invenzione del 1801 e, basandosi sui telai di Bouchon (1725), di M. Falcon (1728) e di J. de Vaucanson (1745), relegati al Conservatorio perché poco pratici, la perfezionò, tanto che nel 1806 la macchina fu dichiarata di pubblica utilità. Anche questa invenzione, come le altre del campo tessile, provocò reazioni operaie e J. fu persino minacciato di morte.