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LEBEAU, Joseph

di Giuseppe Valentini - Enciclopedia Italiana (1933)
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LEBEAU, Joseph

Giuseppe Valentini

Uomo politico belga, nato il 3 gennaio 1794 a Huy. Fu uno dei più eminenti uomini di stato che abbia avuto il Belgio nel tempestoso periodo che seguì subito dopo il suo violento distacco dall'Olanda. Laureato in legge a Liegi, fondò, nel 1824, il giornale Mathieu Laensbergh con un programma, in origine, favorevole all'unità. Si andò, poi, man mano allontanando dal governo, contribuendo nel 1828 a costituire una coalizione, a carattere antiministeriale, tra i cattolici e i liberali e nel suo giornale, che, quell'anno, prese il nome di Le Politique, cominciò a combattere gli abusi olandesi e a sostenere l'autonomia amministrativa, opponendosi però alla scissione reclamata sempre più ardentemente dagli elementi estremi. Colto di sorpresa dalla rivoluzione alla quale non credeva, cercò, dapprima, di fare opera conciliativa e di mantenere, pure su nuove basi, l'unità. Eletto deputato al Congresso nazionale, contribuì in misura notevolissima all'elaborazione di quella costituzione belga che tanta influenza doveva poi avere sull'evoluzione costituzionale europea. Dopo avere, invano, caldeggiato la candidatura al trono del duca di Leuchtenberg, osteggiata dalla Francia, sostenne, con successo, quella del principe Leopoldo di Sassonia-Coburgo, riuscendo, come ministro degli Esteri nel gabinetto Lebeau-Devaux (costituito il 26 marzo 1831), a ottenere al nuovo regno il riconoscimento e l'appoggio inglese, assicurandogli, così, l'indipendenza e la vita. In gran parte a lui si dovette se il nuovo stato riuscì a superare il difficilissimo periodo d'inizio della sua esistenza. L. fu successivamente, dal 1832 al 1834, ministro della Giustizia nel gabinetto Goblet; poi governatore di Namur, ambasciatore presso la Dieta germanica di Francoforte. Nel 1840 costituì il primo gabinetto esclusivamente liberale, e osteggiò con energia le ingerenze clericali nell'amministrazione della cosa pubblica. Morì a Huy nel 1865.

Tra i suoi scritti, v.: Souvenirs personnels, a cura di A. Freson (Bruxelles 1883); e La Belgique depuis 1847 (Bruxelles 1852).

Vedi anche
Charles Latour Rogier Rogier ‹roˇʃi̯é›, Charles Latour. - Uomo politico belga (San Quintino 1800 - Bruxelles 1885). Avvocato, dal 1824 diresse il giornale Mathieu Laensbergh (dal 1829 La Politique), che si batteva per l'indipendenza belga dal dominio olandese. Nel 1830 fu uno dei principali organizzatori dei moti rivoluzionarî ... Leopòldo I re del Belgio Leopòldo I (fr. Léopold) re del Belgio. - Figlio (Coburgo 1790 - castello di Laeken 1865) del duca Francesco di Sassonia-Coburgo-Saalfeld. Adolescente, militò al servizio dello zar Alessandro I di Russia, poi si trasferì in Inghilterra (1816) per sposare la principessa Carlotta, unica figlia ed erede ... Guglièlmo I d'Orange-Nassau re dei Paesi Bassi Guglièlmo I d'Orange-Nassau re dei Paesi Bassi. - Figlio (L'Aia 1772 - Berlino 1843) dello statolder Guglielmo V e di Sofia Guglielmina di Prussia, combatté nell'esercito prussiano contro le armate rivoluzionarie, e, nel 1806, contro Napoleone; rimase successivamente ferito nella battaglia di Wagram. ... Liegi (fr. Liège; fiamm. Luik) Città del Belgio (190.102 ab. nel 2008), capoluogo della provincia omonima; è situata sulle rive della Mosa e del suo affluente Ourthe, che a sua volta riceve la Vesdre. Il nucleo urbano più antico (Leodicus o Legia) si estende lungo la riva sinistra della Mosa, qui sovrastata ...
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  • Lebeau, Joseph
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    Uomo politico belga (Huy, Liegi, 1794 - ivi 1865). Sostenitore, dapprima, dell'unione con i Paesi Bassi (a tal fine fondò, 1824, il giornale Mathieu Laensbergh), dal 1828 sul nuovo giornale Le politique prese a sostenere l'autonomia amministrativa del Belgio. Dopo la rivoluzione, da lui non condivisa, ...
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