HACKIN, Joseph
Archeologo e orientalista francese, nato nel 1887 e morto nel 1941 per il siluramento della nave che lo portava, insieme con la moglie, in missione in Asia. Si diplomò in sanscrito e tibetano nel 1911 all'Ècole des Hautes Ètudes, e si segnalò subito con la sua opera Art Tibétain che lo pose in primo piano fra gli studiosi di iconografia buddhistica. Segretario (1907) e quindi direttore (1923), del museo Guimet di Parigi, ne curò i cataloghi, veri manuali di archeologia buddhistica. Dal 1925 professore di arte indiana all'Ècole du Louvre, nel 1929 iniziò l'esplorazione dell'Afghānistān studiando l'arte irano-buddhistica e le pitture persiane preislamiche, proseguendo le esplorazioni dal 1930 al 1934 sempre con la collaborazione della moglie. Dal 1936 al 1938 scoprì e studiò l'arte sasanide-brahmanica, la città di Sarotar, distrutta da Tamerlano, Bégram, capitale dei re indo-greci.
Opere principali: Guide-Catalogue du Musée Guimet, Les collections bouddhiques, Parigi-Bruxelles 1923; La sculpture indienne et tibétaine au Musée Guimet, Parigi 1931; Nouvelles recherches archéologiques à Banuyan, in Mémoires de la Délégation arch. française au Afghanistan, III, Parigi 1933; Recherches archéologiques en Asie centrale, 1931, Parigi 1936; Recherches archéologiques au Col de Khavi Klanch près de Kābul, in Mémoires, ecc., VII, Parigi 1936; Recherches archéologiques à Begram, in Mémoires, ecc., IX, Parigi 1939; Sculptures gréco-bouddhiques du Kapisa, in Mon. Piot, 28, Parigi 1925-26, p. 35-44.