GLANVILL (o Glanvil), Joseph
Filosofo inglese, nato a Plymouth nel 1636 e morto a Bath il 4 novembre 1680. Dal 1672 fu cappellano di corte di Carlo II, e dal 1678 prebendario della cattedrale di Worcester.
Nella sua opera principale (The vanity of dogmatizing or confidence in opinions, ecc., Londra 1661, rielaborata poi col titolo di Scepsis scientifica or confessed ignorance, the way to science, Londra 1665: nuova ediz. a cura di J. Owen, 1885: e v. anche il Plus ultra or the progress and advancement of knowledge, Londra 1668), egli sostenne una dottrina tra empiristica e scettica, che restringeva i limiti del sapere alla sfera dell'esperienza sensibile. Specialmente interessanti, a questo proposito, le sue osservazioni circa l'incertezza del nesso di causa e di effetto (nam non sequitur necessario, hoc est post illud, ergo propter illud), anticipanti la nota analisi di Hume. Questo empirismo scettico non impediva al G. di credere alle verità della fede religiosa, e persino a credenze magiche e a storie di streghe e di spiriti (come appare dalle Philosophical Considerations concerning the existence of Sorcerers and Sorcery, del 1666, e il Sadducismus triumphans, pubblicato postumo a Londra nel 1681, ristampato con aggiunte da H. More nel 1682 e tradotto in tedesco nel 1701).
Bibl.: F. Greenslet, J. G., New York 1900; N. Petruscu, Gl. u. Hume, Rostock 1911; H. S. e J. M. L. Redgrove, J. G., Londra 1921.