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DUPLEIX, Joseph-François

di Camillo Manfroni - Enciclopedia Italiana (1932)
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DUPLEIX, Joseph-François

Camillo Manfroni

Nato a Landrecies nel 1697, morto a Parigi nel 1763. Incominciò la sua carriera coloniale viaggiando sulle navi della Compagnia francese delle Indie orientali. Ancora giovanissimo fu assunto ad importanti uffici coloniali, dapprima a Pondichéry, allora primo per importanza tra gli stabilimenti francesi, poi a Chandernagor. Nel 1742 fu chiamato all'importantissimo ufficio di governatore generale delle Indie francesi, e, molto aiutato anche dalla moglie, nata in India e conoscitrice di molti dialetti della penisola, incominciò ad attrarre a sé (e quindi alla Compagnia) molti dei più grandi principi, adottando anche costumi, vesti, usi degl'Indiani. La guerra della successione d'Austria, che pose l'Inghilterra contro la Francia, ebbe verso la fine una ripercussione anche in India: e D. vide giungere il governatore delle isole Mascarene, La Bourdonnais, con una squadra navale, per guerreggiare contro gl'Inglesi. Egli che, prevedendo prossima la guerra, aveva rifiutato di obbedire agli ordini del Consiglio dei Direttori di disarmare, provvedendo a sue spese alla fortificazione di Pondichéry, mise dapprima a disposizione del La Bourdonnais tutte le sue risorse; ma ben presto venne a diverbio con lui sui piani di campagna, giudicando troppo timide le sue operazioni, mentre egli pensava alla possibilità d'impadronirsi di Madras con un colpo di mano. E quando la città fu presa (1746), più gravi scoppiarono le discordie, volendo il La Bourdonnais restituire la città alla Compagnia inglese, dopo averne ricavato ampio riscatto, e il D. pensando fosse opportuno consegnarla al principe Anzverdi-khan. Gli ordini di Parigi, che deferivano al D. il comando supremo, fecero sì che il La Bourdonnaise abbandonasse sdegnato l'India. D. rimasto solo, vinse dapprima il principe indiano, che reclamava l'immediata consegna di Madras; poi pensò di cacciare gl'Inglesi dal forte San David: ma per opera del Clive il suo disegno fu rotto. Poté tuttavia con il suo disperato coraggio salvare Pondichéry da un attacco dell'ammiraglio inglese Boscawen (1747). Alla pace di Aquisgrana Madras fu restituita all'Inghilterra in cambio di Louisbourg in America; ma della pace approfittò D. per sottomettere parecchi principi del Carnatic e del Deccan, prendendo parte attiva nelle contese dei principi indigeni, sostenendo gli uni contro gli altri, facendosi pagare i servigi resi con cessioni di terre e di città e lottando di abilità e di astuzia con la Compagnia inglese. Data da lui l'inquadramento delle milizie indigene con ufficiali francesi e sottufficiali, potente mezzo d'intimidazione e di difesa contro altre truppe assoldate dall'Inghilterra. Non sempre la fortuna lo assisté; più volte la cupidigia dei suoi alleati e la viltà dei loro mercenarî misero in pericolo l'opera sua: nel 1750 Pondichéry corse pericolo di essere presa, ma in complesso gli acquisti fatti furono numerosissimi e importanti, fra cui Hyderabad (1751); ma un suo luogotenente Law, nipote del celebre finanziere, fu causa di gravi disastri dinanzi a Trichinopoli (1752), difesa dagl'Inglesi. Questo disastro fece sì che Dupleix fosse sconfessato dalla sua Compagnia, la quale inviò in India un commissario speciale, Godeheu, il quale arrivando improvvisamente, destituì D., sequestrò tutti i suoi beni e lo fece imbarcare per la Francia, dove ebbe a sostenere lunghe dispute e un processo civile con la Compagnia. La sentenza a lui favorevole fu pronunciata solo nel 1776, quando cioè D. era morto da tre anni, quasi nella miseria.

Bibl.: Oltre all'opera in tre volumi di A. Martineau, G. Dupleix, 1920-27, si può consultare la bella sintesi del Saintoyant, La colonisation française sous l'ancien regime, II, Parigi 1929, pp. 179-240.

Vedi anche
Hastings, Warren Generale e uomo politico (Daylesford, Worcestershire, 1732 - ivi 1818). Di famiglia nobile decaduta emigrò in India (1750), arruolandosi nelle truppe della Compagnia delle Indie orientali sotto R. Clive, che lo nominò (1758) residente presso il raja Murshibadad. Rimpatriato (1764), tornò in India governatore ... Humāyūn Imperatore moghūl dell'India (Kābul 1508 - Delhi 1556), figlio di Baber e padre di Akbar. Colto e cavalleresco, ma senza qualità strategiche e politiche, conquistò il Malwa, il Gujarāt e il Bengala, ma non riuscì a mantenerli. Cacciato dall'India dall'afghano Sher Shāh (1540), si rifugiò alla corte persiana. ... Awrangzēb Sultano mongolo dell'India (1618-1707), salito al trono nel 1658. Riuscì a riunire sotto il suo scettro quasi tutta l'India, salvo l'estremità meridionale del Deccan. Con la sua morte s'iniziò la decadenza dell'impero moghūl. Bertrand-François conte Mahé de La Bourdonnais Ammiraglio (Saint-Malo 1699 - Parigi 1753). Inviato nell'India a soccorrere J.-F. Dupleix, bloccato dagli Inglesi a Pondichéry, nel 1746 batté le squadre del commodoro C. Barnett e poi di lord E. Peyton, occupando Madras. Scese a patti con gli Inglesi stabilendo il riscatto della città per denaro; sconfessato ...
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  • PACE DI AQUISGRANA
  • ISOLE MASCARENE
  • ANCIEN REGIME
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  • PONDICHÉRY
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  • Dupleix, Joseph François
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    Dupleix, Joseph Francois Dupleix, Joseph François Amministratore coloniale francese (Landrecies 1697-Parigi 1764). Fu governatore di Chandernagore (1730) e quindi direttore generale degli stabilimenti francesi in India (1741).
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    Amministratore coloniale (Landrecies 1697 - Parigi 1763). Governatore di Chandernagor (1730), nominato (1741) governatore generale delle Indie francesi per conto della omonima compagnia, durante la guerra di successione austriaca si distinse, nonostante il contrasto che lo oppose a B. La Bourdonnais, ...
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