FESCH, Joseph
Cardinale, zio di Napoleone (era fratello di Letizia Bonaparte), nato ad Aiaccio il 3 gennaio 1763, morto a Roma il 13 maggio 1839. Arcidiacono di Ajaccio, la Rivoluzione lo costrinse a lasciare l'abito ecclesiastico. Seguì la famiglia in Francia e in dieci anni si arricchì con speculazioni d'ogni sorta. Dopo il 18 brumaio riprese l'abito, ed ebbe gran parte nelle trattative del concordato. Nel 1802 fu fatto arcivescovo di Lione, nel 1803 cardinale. L'anno seguente andò ambasciatore a Roma, con l'incarico di persuadere il papa al viaggio a Parigi e alla consacrazione dell'imperatore. La missione ebbe successo, ma la limitata intelligenza e la grande vanità dell'ambasciatore non fecero che inasprire i primi germi di dissidio fra Napoleone e Pio VII. Richiamato a Parigi, si dimostrò invece caldo sostenitore della politica romana e favorì gli sforzi dei gesuiti per ritornare in Francia. Questo suo atteggiamento, il rifiuto dell'arcivescovado di Parigi offertogli dal nipote, il contegno incerto tenuto come presidente della commissione ecclesiastica del 1809 e del concilio del 1811, e finalmente un tentativo che egli fece nel 1812 per ravvicinarsi a Pio VII, allora detenuto a Fontainebleau, lo misero in urto con Napoleone. Durante i Cento giorni fu nominato senatore. Dopo la seconda abdicazione si ritirò a Roma, accolto con molta benevolenza da Pio VII. Non volle mai rinunziare all'arcivescovado di Lione, e a questa città lasciò morendo la maggior parte delle sue collezioni artistiche.
La sua corrispondenza con Napoleone, in Du Casse, Histoire des négociations diplomatiques rel. aux traités de Morfontaine, ecc. (Parigi 1855). Un' importante lettera inedita del F. sul divorzio di Napoleone, in Études, LXXXVIII (1901), pp. 606-22.
Bibl.: J.-B. Lyonnet, Le card. Fesch, Parigi 1841; Cattet, La vérité sur le card. Fesch, Lione 1842; id., Défense de la vérité sur la card. Fesch et sur l'administration apostolique de Lyon, Lione 1843; A. Ricard, Le cardinal Fesch, Parigi 1893; F. Masson, Napoléon et sa famille, Parigi 1897 segg.; G. Grandmaison, Napoléon et les cardinaux noirs, Parigi 1898.