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GARAT, Joseph-Dominique

di Alberto Maria Ghisalberti - Enciclopedia Italiana (1932)
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GARAT, Joseph-Dominique

Alberto Maria Ghisalberti

Scrittore e uomo politico francese, nato a Bayonne l'8 settembre 1749, morto a Ustaritz il 9 dicembre 1833. Trasferitosi a Parigi nel 1778, la sua cultura e l'ingegno vivace gli procurarono amicizie illustri e la collaborazione a periodici autorevoli. Alcuni elogi letterarî e altri saggi, privi di vere qualità critiche, ma eleganti ed eloquenti, consolidarono la sua fama. Professore di storia al Lycée dal 1786, vi si fece ammirare per l'eloquenza sonora e superficiale con la quale pagò il suo tributo alle ideologie illuministiche. Nel 1789 fu con suo fratello Dominique (1733-1799) eletto deputato agli Stati generali. Scarsa parte prese alle discussioni, preferendo renderne conto sul Journal de Paris. Onesto, ma privo di saldi convincimenti, mutò frequentemente idee e partiti; le satire spietate di Colnet e di Rivarol e il luogo serbatogli nel Dictionaire des girouettes colpiranno più tardi questo tipico Girella. Amico dapprima dei Girondini, s'accostò poi al Danton, cui successe il 9 ottobre 1792 come ministro della Giustizia. In tal veste scusò le stragi di settembre, attirandosi l'ostilità girondina, e dovette comunicare a Luigi XVI la condanna a morte. Aveva intanto pubblicato, oltre a numerose opere minori, le Considérations sur la Révolution (Parigi 1792). Il 13 marzo 1793 sostituì Roland al ministero dell'Interno, ove non riuscì a frenare la corruzione dei suoi dipendenti e il disordine della capitale. Senza autorità e senza forza, accusato dagli uni di debolezza verso i Girondini, dagli altri di apologia dei sanguinarî, si dimise a mezzo agosto. Arrestato poco dopo (2 ottobre), fu salvato da Robespierre. Il che non gl'impedì di schierarsi contro quest'ultimo a Termidoro. I vincitori lo premiarono eleggendolo alla commissione esecutiva per la pubblica istruzione e affidandogli un corso di filosofia all'École normale. Attaccato per i suoi precedenti (si difese con i notevoli Mémoires sur la Révolution, Parigi 1795, ristampati come Mémoires de Garat nel 1862) dovette cedere il posto al Ginguené. Due volte candidato al Direttorio, andò poi ambasciatore a Napoli, donde presto si allontanò per l'ostilità di Maria Carolina. Presidente del Consiglio degli anziani dal 20 gennaio 1799, rinunciò ai suoi sentimenti repubblicani dopo Brumaio. Nominato senatore e commendatore della Legion d'onore, chiamato a far parte dell'Institut (1803) e inviato in missione in Olanda, ne trasse nuovo argomento ad esaltare Napoleone, che pur creandolo conte dell'impero (1808) non ebbe mai troppa simpatia per lui. Il 2 aprile 1814 votò la decadenza dell'imperatore. Un suo elogio di Moreau dedicò ad Alessandro I, in onor del quale e del Wellington bruciò nuovo incenso. Nei Cento giorni fu eletto deputato, ma aspettò Waterloo per parlare. Luigi XVIII non lo volle tra i Pari e lo fece cancellare dall'Institut (1816). Dalla sua terra di Ustaritz, ove riprese gli studî e tornò alla religione, lo trasse la monarchia di luglio, che nel 1832 lo chiamò all'Académie des sciences morales.

Bibl.: A. Marrast, Notice sur Garat, Parigi 1833; E. Maron, prefazione ai Mémoires de Garat, Parigi 1862.

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Napoleóne I Bonaparte imperatore dei Francesi Napoleóne I (fr. Napoléon) Bonaparte (fino al 1796 Buonaparte) imperatore dei Francesi. - Nacque ad Ajaccio il 15 ag. 1769, morì a Longwood, nell'isola di S. Elena, il 5 maggio 1821; figlio di Carlo e Letizia Ramolino. Collegiale ad Autun, Brienne, Parigi, fu poi luogotenente d'artiglieria (1785) e tentò ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... Parigi (fr. Paris) Città capitale della Francia (2.181.371 ab. nel 2006; 10.142.977 ab. nel 2008, considerando l’intera agglomerazione urbana). È situata sulle rive della Senna, al centro dell’Île-de-France, e alla confluenza nella Senna della Marna e dell’Oise. Amministrativamente la città era compresa nel ...
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