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BAILI, Joseph

di Jean Jacques Gruber - Enciclopedia Italiana (1930)
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BAILI, Joseph

Jean Jacques Gruber

Pittore francese nato a Limonest (Rodano), il 22 gennaio 1862, morto a Parigi il 26 novembre 1921. Era figlio di un pittore di Lione dal quale apprese i primi rudimenti dell'arte. Dal 1878 cominciò a esporre al Salon, dove nel 1885 presentava la sua opera migliore: Bibelots du Musée de Cluny (ora al museo di Nancy). Non ritroviamo più la stessa libertà di fattura nei suoi Reflets de cuivre (1900) o nelle varie nature morte, tuttavia saporite, nelle quali studiò soprattutto i giuochi della luce su oggetti di metallo. Miglior successo di pubblico ebbero Marmitons (1887), Bataille de chiens e Bulles de savon. Incoraggiato dalla critica, che lo raccostava agl'intimisti olandesi, compose Une servante (1901), Dentellières (1902). Ma le serie decorative che dipinse all'ospizio di Beaune, il Benedicite (1903) e la Cuisine (1910), oltrepassavano la misura delle sue possibilità.

Bibl.: J. Martin, Nos peintres et sculpteurs, graveurs, dessinateurs., voll. 2, Parigi 1897-98; E. V., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908; V. Baysse, J. Bail, Parigi, s. a.

Tag
  • LIPSIA
  • LIONE
Vocabolario
bàilo
bailo bàilo s. m. [dal fr. ant. bail, provenz. baile, che sono il lat. baiŭlus; v. balio], ant. – Balio, baiulo. In partic., funzionario che nelle colonie veneziane e fiorentine del Levante aveva funzioni di console e d’ambasciatore.
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