KOCH, Joseph Anton
Pittore, disegnatore e incisore, nato il 27 luglio 1768 a Obergibeln (Tirolo), morto il 12 gennaio 1839 a Roma. La sua educazione artistica si compì intorno al 1780 in Augusta e Stoccarda. Nel 1791 fuggì a Strasburgo, da cui riparò poi a Basilea. Aiutato dall'inglese Nott, si recò nel 1795 a Roma, dove divenne amico intimo di A. J. Carsten. Lavorò presso J. C. Reinhart, divenuto ben presto suo amico, disegnando piccoli paesaggi e cominciando gradatamente a lavorare a olio.
Nel 1803-4 prese a sfruttare le bellezze paesistiche di Olevano, che egli prediligeva. Le sue opere gli procurarono a poco a poco la notorietà, accresciutasi dopo un soggiorno dell'artista a Vienna (1812-15): Di ritorno a Roma, il K. divenne l'artista più considerato della colonia germanico-romana, ed educando giovani artisti si assicurò una vasta influenza. Dipinse a fresco la sala di Dante nella Villa Massimo al Laterano, ma generalmente si limitò a coltivare il paesaggio classico eroico, a cui seppe però dare nuovi sviluppi.
Bibl.: E. Jaffé, J. A. K., sein Leben u. sein Schaffen, in Zeitschr. d. Ferdinandeums für Tirol u. Vorarlberg, 1905; F. Noack, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXI, Lipsia 1927 (con la bibl. precedente); H. Kehrer, J. A. K.s "Schmadribachfall" als Dokument einer wissenschaftlichen Vorahnung, in Zeitschr. f.bild. Kunst, LXIII (1929-30), pp. 72-76.