Schumpeter, Joseph Alois
Economista austriaco naturalizzato statunitense (Triesch, od. Třešt´, Rep. Ceca, 1883-Taconic, Connecticut, 1950). Professore nelle università di Černovcy (1909) e Graz (1911) e, dopo una breve parentesi in cui fu ministro delle Finanze della Repubblica austriaca (1919) e presidente della Biedermann Bank (1922), nell’univ. di Bonn (1925); dal 1932 alla morte insegnò nella univ. di Harvard. Tra i più importanti studiosi del suo tempo, è noto in partic. come teorico del ciclo e dello sviluppo economico e come assertore sia della funzione determinante dell’imprenditore nell’evoluzione dell’economia, sia dell’importanza della creazione di credito da parte delle banche nelle decisioni degli imprenditori stessi e, di conseguenza, del progresso economico. Si mise in luce anche per la sua teoria delle innovazioni, analisi sul meccanismo del mutamento economico dell’economia capitalistica. S. ha lasciato anche acute e rigorose analisi di storia delle dottrine economiche e, soprattutto, ha tentato ampie sintesi di carattere sociologico e politico, entrando in un complesso rapporto di assimilazione e di polemica con il marxismo. Particolarmente degna di nota la sua interpretazione dell’imperialismo, visto non come risultato dello sviluppo capitalistico bensì come una forma di «atavismo», da ricondurre all’aggressività delle monarchie assolute. Opere principali: Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung (1912; trad. it. 1971); Zur Soziologie der Imperialismen (1919; trad. it. 1972); Business cycles: a theoretical, historical and statistical analysis of the capitalist process (2 voll., 1939); Capitalism, socialism and democracy (1942; trad. it. 1955); History of economic analysis (postumo, 1954; trad. it. 1959-60).