Architetto e urbanista (Barcellona 1902 - ivi 1983). Dopo gli studî a Barcellona, lavorò con Le Corbusier (1929-30); svolse un ruolo importante nell'elaborazione e diffusione dei principî del movimento moderno, nell'ambito del GATCPAC e dei CIAM, di cui fu poi anche presidente (1947-56). Progettò il padiglione spagnolo per l'esposizione universale di Parigi del 1937; nel 1939 emigrò negli USA, assumendone la cittadinanza nel 1951. La sua attività professionale spaziò dall'urbanistica (nel 1942 pubblicò Can our cities survive? e tra il 1949 e il 1953 stese piani regolatori per Medellín, Cali, Bogotá, L'Avana) alla progettazione di complessi residenziali, universitarî e museali: Fondation Maeght, Saint-Paul-de-Vence, 1959-64; Charles River Campus, Boston Univ., 1960-67; Peabody Terrace, Harvard Univ., 1963-65; Fundación J. Miró, Barcellona, 1972-75; appartamenti a Roosevelt Island, New York, 1976. Altrettanto importante fu l'attività didattica, come successore di W. Gropius alla Graduate school of design (1953-69, e poi prof. emerito) dell'Harvard Univ., per la quale realizzò anche il Center for the study of world religions (1958-59) e, con Le Corbusier, il Carpenter center for visual arts (1963).