Fotografo ceco naturalizzato francese (n. Boskovice, Moravia merid., 1938). Ottenuta notorietà mondiale con le sue straordinarie immagini della primavera di Praga, la sua cifra stilistica è stata successivamente marcata dalla solitudine aspra e scarnificata di ogni forma di vita che anima paesaggi naturali e scenari urbani, deprivati della presenza umana e indagati con uno sguardo essenziale e sofferto.
Laureatosi in ingegneria all'Università di Praga (1961), attivo come ingegnere aeronautico (1961-67), si è dedicato poi alla fotografia. Dal 1965 ha collaborato con il Teatro Divadlo, quindi (1968) ha realizzato un servizio sull'occupazione di Praga, che gli è valso la Robert Capa gold medal (1969). Lasciata la Cecoslovacchia, ha vissuto in Inghilterra fino al 1979; successivamente si è trasferito a Parigi (1980). Membro della Magnum dal 1971, ha realizzato diversi servizi che sono stati anche pubblicati (Josef Koudelka, 1968; Gitans: La fin du voyage, 1975; Exils, 1988; Animaux, 1990; Josef Koudelka: Fotografie, divadlo za branou, 1965-1970, 1993; Le triangle noir, 1994; ecc.). Insignito di diverse onorificenze internazionali (Grand prix de la photographie du Ministère de la Culture, 1987; Grand prix international Henri Cartier-Bresson, 1991), gli sono state dedicate varie esposizioni personali (1975, New York, Museum of modern art; 1976, Chicago, Art Institute; 1978, Amsterdam, Stedelijk Museum; 1988, Parigi, Centre national de la photographie; 1990, Praga, Museo delle arti decorative, ecc.). A partire dagli anni Ottanta, servendosi di una macchina per fotografie panoramiche, si è dedicato alle riprese di paesaggi svuotati di ogni presenza umana; ricordiamo, tra l'altro, quelle realizzate per la DATAR (Délégation à l'aménagement du territoire et à l'action régionale, 1986) e quelle dedicate agli effetti della guerra nella ex Iugoslavia (1992). Tra le pubblicazioni degli ultimi anni, si ricordano: Reconnaissance: Wales (1998), dedicato ai paesaggi del Galles; Chaos (1999), che racchiude un lungo reportage incentrato sul rapporto tra uomo e natura; Limestone (2001), immagini panoramiche dei siti industriali del gruppo Lhoist; Théâtre du temps (2003), sulle vestigia romane; Piemonte (2009), sull'omonima regione; la raccolta di fotografie corredata da testi di W. Guy Zingari (2011), in cui sono confluiti i materiali del mai pubblicato Cikáni (1970). Una vasta retrospettiva della sua opera è stata, tra l'altro, presentata alla Galleria Nazionale di Praga nel
Nel 2021 la mostra Radici, preceduta dall'omonimo volume, ha documentato fotograficamente trenta anni di erranze tra le rovine della storia umana.