ČAPEK, Josef
Pittore, drammaturgo, romanziere, scenografo boemo, nato il 25 marzo 1887 a Hronov, morto nell'aprile 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen in Germania.
Col fratello Karel scrisse sei libri, tra cui i racconti di Zářivé hlubiny (Profondità splendenti, 1916), e di Krakonošova zahrada (Il giardino di Krakonoš, 1918), la commedia Ze života hmyzê (Dalla vita degl'insetti, 1921). Da solo invece creò le novelle Lelio (1917), a cui seguirono Pro delfina (Per il delfino, 1923) e il dramma Země mnoha jmen (La terra dai molti nomi, 1923), libri pervasi da un cupo pessimismo, in cui sogni febbrili e allucinati vivono in un'atmosfera di vanità e di desolazione. Il romanzo Stín kapradiny (L'ombra delle felci, 1930), è la ballata in prosa, di due cacciatori di frodo, inseguiti nel folto dei boschi. I saggi e feuilletons di Nejskromnější umění (Le arti più modeste, 1920), sono dedicati agli umili artisti popolari (verniciatori, incisori, ricamatrici, pittori di insegne); il libro Uměnî přirodních národê (Arte di popoli primitivi, 1938) studia le espressioni artistiche dei popoli dell'Africa, dell'Oceania e dell'America pre-colombiana. L'opera di Čapek è densa di osservazioni teoriche e glosse critiche; opere filosofiche sono Kulhavý poutník (Il pellegrino zoppo, 1930) e Psano do mrakê (Scritto alle nuvole, 1947).