SARAMAGO, José (App. V, iv, p. 630)
Scrittore portoghese. Nel 1998 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a uno scrittore di lingua portoghese. Dal suo volontario esilio nelle isole Canarie, S. ha continuato la serie dei Cadernos de Lanzarote, giunti al quinto volume nel 1998, e ha pubblicato due nuovi romanzi: Ensaio sobre a cegueira (1995; trad. it. Cecità, 1996) e Todos os nomes (1997; trad. it. 1998).
Nell'Ensaio, l'inspiegabile epidemia di cecità che d'improvviso colpisce la popolazione di un imprecisato paese contemporaneo si fa metafora della condizione di reale cecità, morale e intellettuale, dell'uomo di fronte alle istanze dei sentimenti e del bene comune. Pagine indimenticabili descrivono lo smarrimento e il rapido imbarbarimento di un'umanità allo sbando, che regredisce allo stadio di un'esistenza biologica e feroce. Solo al termine di questo viaggio nel buio di una condizione insostenibile, S. sembra additare una possibilità di riscatto nelle vicende esemplari del gruppo di ciechi guidato dall'unica donna che ha conservato la vista, e che si è finta cieca per non abbandonare il marito. In Todos os nomes, il protagonista è un impiegato della Conservatoria generale dell'anagrafe, che compensa lo squallore della sua esistenza collezionando e aggiornando diligentemente notizie sulla vita delle persone famose del suo paese. Quando il caso gli fa capitare tra le mani la scheda anagrafica di una sconosciuta, una decisione irrazionale lo spinge a cercare informazioni sul destino di questa donna fino a trasformarsi in uno spericolato detective e a scoprirsi capace di azioni e sentimenti che rivoluzionano completamente la sua ordinata esistenza.
L'abolizione, in entrambi i romanzi, di riferimenti espliciti a luoghi e situazioni storiche determinati fa emergere l'inclinazione dell'autore a costruire vicende di risonanza universale, pur nel permanere di elementi che testimoniano la coerenza del suo percorso creativo, come la misteriosa presenza del caso nella storia e la funzione salvifica della donna in un mondo dominato dalla violenza; o, sul piano formale, la tendenza al parlato, l'ironia e la duttilità di una prosa capace di fondere l'esposizione oggettiva con il commento del narratore e con l'esplorazione del mondo segreto dei personaggi.
Altre opere: O conto da Ilha desconhecida (trad. it. 1998), pubblicato in occasione dell'Esposizione Universale di Lisbona del 1998; Discursos de Estocolmo (1999). In Italia, alle numerose traduzioni esistenti si sono aggiunte quelle di Viagem a Portugal (trad. it. 1996) e di Objecto quase (trad. it. 1997); la produzione drammatica è stata riunita in un volume di Teatro (1997) e quella narrativa nei due volumi di Romanzi e racconti (a cura di P. Collo, 1999).
Bibl.: Baptista-Bastos, José Saramago: aproximação a um retrato, Lisboa 1996; H. Costa, José Saramago: o período formativo, Lisboa 1997; M. da Conceição Madruga, A paixão segundo José Saramago: a paixão do verbo e o verbo da paixão, Porto 1998; José Saramago: el amor posible, intervista a cura di J. Arias, Barcelona 1998 (trad. it. 1999); U. Serani, Il Nobel portoghese, in L'indice dei libri del mese, 1998, 10, p. 10; L. Stegagno Picchio, I libri della nostra inquietudine, saggio introduttivo a J. Saramago, Romanzi e racconti, a cura di P. Collo, 1° vol., 1999, pp.ix-lxxii.