Moneo, Jose Rafael
Moneo, José Rafael. – Architetto spagnolo (n. Tudela 1937). Fedele alla lezione del modernismo novecentesco nella ricerca di una coerenza interna tra forma, struttura e partito architettonico, ma senza indulgenze verso schemi assertivi, si pone tra le più significative figure del panorama attuale. Protagonista dell'architettura spagnola negli ultimi quarant'anni e unico spagnolo ad aver ricevuto il premio Pritzker (1996), a partire dall'apertura del suo studio a Madrid nel 1966 – dopo un periodo di apprendistato presso l'architetto danese J. Utzon (1961-63) e un soggiorno di studio a Roma presso l'Accademia di Spagna (1963-65) – ha sempre affiancato all’attività professionale quella didattica (è stato professore alla Escuela técnica superior de arquitectura di Madrid e alla Graduate school of design della Harvard University) e teorico-critica, secondo una visione sinergica che approda rapidamente a una sintesi colta fra 'costruzione' e reinterpretazione storica dell'architettura. Per M. infatti l'architettura emerge dal dialogo con l'esistente in una consapevole continuità che, lontana da ogni eclettismo storicistico, costituisce piuttosto una risposta singolare alle condizioni con le quali si confronta: un esercizio specifico di interpretazione che i progetti formalizzano al fine di garantire a ciascuno di essi una 'individualità solitaria' sviluppata attraverso un processo compositivo che, affine per rigore metodologico, appare di volta in volta ibridarsi, procedendo ora verso logiche aggregative di parti autonome spinte al limite dell’astrazione figurativa, ora verso originali sigilli planimetrici, caratterizzati da notevole chiarezza e concisione volumetrica. Di questa pratica mai impositiva, piuttosto interrogativa della realtà, sono testimonianza molti dei progetti che costellano la sua lunga carriera e in particolare quelli in cui il contesto testimonia saldamente la propria presenza, tra i più recenti: l'Archivio generale di Navarra a Pamplona (1995-2003), reintegrazione della fortezza medievale in un disegno unitario rispettoso dell’impianto originario; la Biblioteca Arenberg dell'università cattolica di Lovanio (1997-2002), completamento di un vecchio convento risolto in una precisa dialettica fra misurata severità dei prospetti esterni e libera inflessione della volumetria interna; l’ampliamento del Museo del Prado a Madrid (1995-2007), sapiente connessione con il sistema consolidato della città attraverso una sequenza di episodi conclusi e spazi aperti nell’ottica di una nuova visione e fruizione dello spazio urbano; il Museo del Teatro romano a Cartagena (2001-08), occasione di un percorso espositivo in cui la valorizzazione di un’area archeologica, impreziosita dal ritrovamento dei resti di un grande teatro, diviene narrazione urbana capace di assorbire le preesistenze in un tessuto ben ordito. Molte sono anche le opere che evidenziano la misura della sua architettura, dove l’unicità del nuovo manufatto diviene fattore caratterizzante di una riconoscibilità del luogo piuttosto che segno autoreferenziale, fra le altre: la Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli a Los Angeles (1996-2002), dalla monumentalità discreta a sottolineare il carattere sacrale dello spazio; l’Ospedale pediatrico a Madrid (1996-2003), 'piccola città' il cui volume compatto ma leggero dichiara con semplicità la sua funzione organizzata; la Fondazione José Beulas a Huesca (1999-2006), dal volume fluido e sinuoso a integrazione del paesaggio circostante; la Biblioteca universitaria di Deusto a Bilbao (2000-09), il Chase center museum of art alla Rhode Island school of design (2003-08), l'edificio di ricerca interdisciplinare alla Columbia University, New York (completato nel 2010), altrettanti solidi stereometrici caratterizzati da una meditata astrazione, espressioni di un legame con il passato e di una tensione verso il futuro. Socio onorario dell'American institute of architects (AIA), del Royal institute of British architects (RIBA) e di altre accademie. L’opera di M. si segnala anche per l’acuta sensibilità e chiarezza dei suoi numerosi testi scritti i più recenti dei quali sono: Inquietud teórica y estrategia proyectual en la obra de ocho arquitectos contemporáneos (2004) e Apuntes sobra 21 obras (2010). Ha ricevuto importanti riconoscimenti, fra cui, nel primo decennio del 21° sec., il premio di architettura contemporanea dell’Unione Europea (2001) e la Royal gold medal del RIBA (2003).