MORELOS, José Maria
Eroe dell'indipendenza del Messico, nato il 30 settembre 1765 a Valladolid, oggi Morelia. Figlio d'un carpentiere, entrato nella carriera ecclesiastica, negli anni 1799-1810 era curato di Carácuaro e di Nocupátaro. Quando (settembre 1810) scoppiò il movimento dell'indipendenza proclamato da Hidalgo, egli si mise in rapporti con costui e accettò l'incarico di raccogliere truppe nel sud, di prendere il porto di Acapulco, di creare governi nazionali. S'impossessò in breve della costa dell'attuale stato Guerrero, ma senza riuscire a impossessarsi ancora di Acapulco. Con abile opera di propaganda e d'istruzione militare e politica preparò le sue milizie. Ripresa la marcia dalla sua base di Tecpán, s'impadronì della conca media del Balsas, e prese Chilapa, Tixtla, e Chilpancingo. Soffocò poi una guerra di caste e di saccheggio della proprietà, che si era accesa nel sud. Sul principio di novembre del 1811 egli cominciò la sua seconda campagna, nella quale, dopo avere presa Tlapa, invase nello stesso tempo: il NO. fino a impossessarsi di Taxco, il N. e il NE. fino a farsi padrone della vallata del fiume Atoyac e della città di Yzùcar, e l'E. per minacciare e più tardi prendere Oajaca. Assediato in Cuautla dalle truppe vicereali di F. M. Calleja (febbraio-maggio 1812), riuscì a liberarsi e a rifare le proprie forze.
Passato un mese egli cominciò la sua terza campagna, minacciando in giugno nello stesso tempo Oajaca e la metà australe dell'odierno stato di Veracruz. E qui confermò le sue doti militari e di organizzatore politico: s'impossessò di Orizaba e prese Oajaca il 25 novembre 1812. Le sue disposizioni, i suoi bandi, i suoi proclami, la sua corrispondenza durante la sua permanenza a Oajaca, fino all'8 febbraio 1813, rivelano il suo spirito di organizzazione e di governo: energico, straordinariamente implacabile e insieme conciliativo. Intraprese nello stesso tempo la sua quarta campagna che portò alla conquista della fortezza e del porto di Acapulco, considerati inespugnabili (20 agosto 1813).
Anche prima della presa di Acapulco, promosse l'elezione di alcune persone che costituirono un piccolo Congresso che fu convocato da lui per elaborare la costituzione politica del Messico. Eletto generalissimo del Congresso, ottenne che questo elaborasse la "dichiarazione dell'indipendenza" del Messico promulgata il 6 novembre. Dopo ciò, riunite di nuovo le sue truppe, iniziò la sua quinta campagna e cercò di prendere d'assalto la città di Valladolid. Ma il 24 dicembre il suo esercito fu respinto e (4 gennaio 1814) disfatto.
Il M. fu allontanato quindi dal potere esecutivo del Congresso che fuggì: rimase sotto il suo comando un piccolo pugno di uomini, che ebbe a soffrire un'altra disfatta a Tlacotepec il 24 febbraio. Dopo una ritirata difficilissima, egli si fortificò sull'alta rupe di Atijo, a S. di Michoacán e, riunitosi infine col Congresso, firmò (22 ottobre 1814) la costituzione politica di Apatzingán, la prima elaborata in Messico.
Eletto membro esecutivo della nazione, ma senza il comando militare; obbligato dai suoi nemici a cambiare continuamente residenza, si costituì difensore del governo e fedele esecutore delle sue risoluzioni, anche contro il patriota dottor Cos, che il 10 agosto 1815 si rivelò contrario al Congresso.
Per spezzare l'anarchia che si era riaccesa fra gl'indipendenti e per cercare di porsi in relazioni internazionali con altri paesi, il Congresso decise di trasferirsi a Tehuacán, e per far ciò dovette attraversare il territorio messicano. Il M. fu incaricato di proteggere questa traversata, che fu iniziata il 29 settembre. M. fu attaccato a Tesmalaca il 5 novembre. Combatté da eroe, finché non ottenne che fosse salvo il Congresso. Quindi cadde nelle mani degli Spagnoli, e il 22 dicembre fu fucilato a S. Cristobal Ecatepec.
Il valore mai smentito; l'abnegazione senza limiti; la dote di addossarsi tutte le responsabilità della campagna; l'impegno eroico con cui combatté per evitare l'anarchia e le discordie fra gl'insorti; il suo instancabile sforzo di organizzare gl'insorti e il governo, che egli stabiliva in ogni terra conquistata per dare al Messico un sistema costituzionale, giustificano il fatto che i Messicani considerano José Maria Morelos come il più grande personaggio della loro indipendenza.
Bibl.: Benché deficiente, la migliore biografia del M. è quella di Manuel Orozco y Berra, in Diccionario Universal de Historia y Geografía, IX, Messico 1856. Deve essere completata specialmente con la collezione di Documentos inéditos y poco conocidos, del Museo de arqueología, historia y etnología, Messico 1927.