RAMÍREZ, José Fernando
Storico messicano, nato a El Parral (Chihuahua) il 5 maggio 1804. Avvocato, deputato al congresso federale nel 1833 e 1842; membro della Giunta dei Notabili nel 1843; capitano nel 1844, di una delle "compagnie di patrioti" organizzate a difesa di Durango contro le incursioni degl'Indiani; senatore della repubblica nel 1845; consigliere di stato nel 1846; ministro degli Affari esteri nello stesso anno e nel 1847; nuovamente senatore nel 1848, magistrato della corte suprema di giustizia nel 1851, nello stesso anno e nel seguente ministro degli Affari esteri, e nello stesso tempo direttore, conservatore e organizzatore del Museo nazionale di archeologia e storia. Esiliato dal Messico per volere del dittatore, A. de Santa Anna, al suo ritorno, nel 1856, fu professore di diritto, presidente della Giunta direttiva dell'Accademia di belle arti, e un'altra volta direttore del Museo, infine dal 1864 al 1866, ministro degli Affari esteri e presidente del Consiglio dell'impero di Massimiliano. Esiliato dal Messico e rifugiatosi in Germania, morì a Bonn il 4 marzo 1871.
La sua attiva esistenza gli lasciò anche il tempo per intraprendere e portare a compimento con entusiastico e fortunato ardire non solo le sue lucidissime memorie come ministro e le sue importanti difese come avvocato, ma anche vigorosi studî critici di storiografia linguistica e archeologia, tra cui meritano particolare menzione: Notas y esclarecimientos a la historia de la Conquista de México por Préscott (Messico 1844-1845;) Notas a los procesos de Pedro de Alvarado y Nuño de Guzmán, con altre digressioni di storia antica e della conquista del Messico (1847); Noticias de la Vida yescritos de Fray Toribio Benavente (1858); numerosi articoli, specie di storia antica del Messico, editi nel Diccionario de historia y geografía di Orozco y Berra (1853-1856), e tra le opere postume apparse a cura di N. León, Adiciones a la biblioteca de Beristain (1898) e Notas, narraciones y comentarios para servir a la historia del segundo impero mexicano (1904). Descrisse e salvò importanti codici geroglifici degli antichi Messicani e alcune delle migliori opere dei più antichi cronisti dell'epoca coloniale che erano inedite, ignorate o dimenticate, e fece trascrivere preziosi documenti sulla storia del Messico: riuscì a decifrare molti geroglifici messicani e studiò coscenziosamente la lingua degli Aztechi; gettò le basi della critica storica nel Messico.
Bibl.: La sua migliore biogr. a cura di L. González Obregón è premessa ai cinque volumi delle sue opere ed. da V. Agüeros (Messico 1898-1904).