DÍAZ, José de la Cruz Porfirio
Presidente della repubblica messicana, nato a Dasacail il 15 settembre 1830, morto a Parigi il 2 luglio 1915. Terminati gli studî teologici e giuridici, divenne bibliotecario del Collegio dello stato e professore interinale di diritto; e già d'allora (1854) partecipò alla vita politica, dando il suo voto in un plebiscito contro la continuazione della dittatura di D. Antonio López de Santa Anna, per la qual cosa fu costretto a fuggire da Oaxaca. Entrato nel servizio militare, fu nominato l'anno dopo capitano, e nella guerra "dei tre anni" difese la costituzione politica del 1857 e il governo di Juárez. Per la sua brillante campagna di Tehuantepec fu nominato governatore e nel 1858 comandante militare dell'istmo.
Eletto deputato al Congresso federale del 1861, tornò poi alla vita militare, per difendere il governo del presidente Juárez, e nello stesso anno fu promosso generale di brigata. Nella linea di difesa contro l'intervento francese, le sue truppe ebbero nel 1862 il primo scontro coi Francesi a Messico, e il 5 maggio dello stesso anno riportò la vittoria di Puebla. Nell'anno seguente fu uno dei più valorosi difensori di Puebla, e, fatto prigioniero, riuscì a fuggire a Messico, offrendo i suoi servigi a Juárez in difesa della repubblica. Rifiutati i posti di ministro della Guerra e di comandante in capo offertigli da Juárez, accettò solo quello di generale di divisione. Nominato comandante dell'esercito del Centro, dopo averlo organizzato, si recò a Oaxaca per creare anche colà un nuovo corpo d'esercito, e fu fatto governatore di quella città. Assediato dal Bazaine e non ricevendo soccorsi, fu fatto un'altra volta prigioniero e trasportato a Puebla. Riuscì ancora una volta a evadere, e organizzò nuovi nuclei di combattenti contro i Francesi, che erano quasi padroni assoluti del paese, e riusci a impadronirsi di Oaxaca e di Messico, dove accolse il presidente Juárez, vincitore dell'imperatore Massimiliano. Dopo dieci anni di quiete trascorsi nella piccola cittadina di Tehuacán, fu eletto deputato nel 1870, formò attorno a sé un forte partito che lo proclamò candidato alla presidenza della repubblica, ma solo nelle elezioni del 1876 fu eletto. Tenne quell'alto ufficio dal 10 dicembre 1876 al 30 novembre 1880 e dal 10 dicembre 1884 al 4 maggio 1911. Egli seguì nel suo governo una politica di conciliazione, valendosi della collaborazione di uomini eminenti di tutti i partiti, senza escludere coloro che avevano servito sotto il governo di Massimiliano. Sistemato il credito pubblico nell'interno, restituì al paese il credito all'estero; fissò con molta abilità il confini fra il Messico e il Guatemala. Intervenne con ottimo esito negli affari internazionali dell'America centrale; creò d'accordo con gli Stati Uniti una commissione mista che fissò i limiti fra i due paesi; favorì molto l'organizzazione economica, accordando concessioni a capitalisti stranieri per la costruzione delle grandi linee ferroviarie del Messico; e, nel secondo periodo del suo governo, riuscì ad ottenere il pareggio del bilancio.
Bibl.: Le Memorias de Porfirio D., 1830-1867, Messico 1892, sono la fonte principale per la sua biografia fino all'anno della presa della città di Messico. Non esiste finora nessun'oper completa, soddisfacente su di lui.