CHURRIGUERA, José de
Architetto e scultore, nato a Madrid il 21 marzo 1665, morto nel 1725. Tra le sue opere principali, che sono di valore assai ineguale, vanno ricordati: il palazzo e la chiesa del Nuevo Baztán (una città di cui egli aveva disegnato il piano); la facciata delle chiese di S. Gaetano e di S. Sebastiano a Madrid; il palazzo dei Goyeneches (oggi Accademia di belle arti di S. Ferdinando) e la cappella maggiore della chiesa di S. Tommaso, pure a Madrid, sul progetto di Manuel de Torija; e il gran tumulo che disegnò nel 1689 per i funerali di Maria Luisa di Orléans prima moglie di Carlo II. Partendo dai principî architettonici di Guarino Guarini, il Ch. attinse largamente anche all'architettura barocca locale e, soprattutto, all'arte gotica tarda, fondendo tutti questi elementi eterogenei in un insieme fastoso e rigoglioso, in cui i particolari decorativi hanno quasi sempre carattere preponderante; insieme che, per quanto brillante e scintillante, difetta spesso di equilibrio e buon gusto. I due figli di José, Jeronimo (morto a Madrid nel 1731) e Nicolas, continuarono i lavori che il padre aveva lasciato incompiuti; Alberto, fratello di José, modificò nella parte superiore il progetto che il Herrera aveva fatto per la cattedrale di Valladolid, e pare sia l'autore della cappella di Santa Tecla nella cattedrale di Burgos. Dai Ch. prese il nome di churrigueresco quello stile barocco spagnolo, esuberante e vivace, alla cui formazione avevano attivamente contribuito anche José Ximénes Donoso, Narciso Tomé, Francisco Hurtado Izquierdo, Pedro de Ribera e Herrera detto "el Mozo".
Bibl.: E. Llaguno y Almirola, Noticias de los arquitectos y arquitectura de España, Madrid 1829, IV, pp. 103-105; O. Schubert, Geschichte des Barock in Spanien, Esslingen 1908, pp. 167-280; M. H. Bernath, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912; A. García y Bellido, Avances para una monografía de los Ch., in Archivio español de arte y arqueología, V (1929), pp. 21-66; VI (1930), pp. 135-86.