Semprun, Jorge
Semprún, Jorge. ‒ Scrittore spagnolo (Madrid 1923 - Parigi 2011). Scappò dalla Spagna con sua famiglia durante la guerra civile per trasferirsi in Francia, dove studiò filosofia alla Sorbona. Attivista legato al partito comunista, nel 1944 fu deportato a Buchenwald. Qualche anno dopo l’esperienza nel campo di concentramento, provò a tornare in Spagna per coordinare le attività di opposizione al regime franchista. Tra i tanti pseudonimi usati in questi anni di clandestinità scelse spesso quello di Federico Sánchez. E sarà proprio Autobiografía de Federico Sánchez (1978; trad. it. 1979) il suo primo libro scritto in spagnolo dopo le opere in francese, quello in cui racconta la tormentata militanza politica e l’espulsione dal Partito comunista spagnolo nel 1964. Nel 21° sec. ha pubblicato Le mort qu’il faut (2001; trad. it. Vivrò col suo nome, morirà con il mio, 2005), intenso romanzo autobiografico sull’esperienza di Buchenwald. Partendo dal racconto di uno scambio di identità grazie al quale ebbe salva la vita, S. testimonia tutto l’inferno dei campi di prigionia ma anche come la sopravvivenza all’orrore fosse in qualche modo vita. Episodi autobiografici fanno da sfondo anche a Veinte años y un día (2004; trad. it. 2005), in cui ricostruisce un episodio tragico accaduto durante l’inizio della guerra civile spagnola e del quale viene celebrata dopo vent’anni una macabra ricorrenza. Del 2006 è la raccolta di articoli, discorsi e testi di conferenze Pensar en Europa. S. è anche lo sceneggiatore di film come La guerre est finie (1966) di A. Resnais o Z (1969; Z - L’orgia del potere) e L’aveu (1970) di C. Costa−Gavras.