Scrittore portoghese (Lisbona 1919 - Santa Barbara, California, 1978). Laureato in ingegneria (1944), lasciò tale professione e abbandonò il Portogallo nel 1959 per dedicarsi all'insegnamento universitario di teoria della letteratura e di letteratura portoghese prima in Brasile, poi negli USA, nell'univ. del Wisconsin (1965) e in quella di California (1970). Collaboratore delle più prestigiose riviste letterarie (Presença, Cadernos de poesia), studioso di Camões (A poesia de Camões, 1951) e di Pessoa, di cui pubblicò le Páginas de doutrina estética (1946), traduttore dal francese, dall'inglese, dal greco (K. Kavàfis), per la profondità e la vastità dei suoi interessi (anche per la musica, il teatro, la pittura) si colloca tra le figure più eminenti della cultura portoghese moderna. Inizialmente influenzato dal surrealismo, di cui fu considerato un precursore in Portogallo, pubblicò numerose raccolte di versi (tra cui: Perseguição, 1942; Pedra filosofal, 1950; Metamorfoses, 1963; Arte de música, 1968, trad. it. 1993; Sobre esta praia, 1977, trad. it. 1979; via via confluite con altre in Poesia I, 1961, e Poesia II e III, entrambe 1978), in cui, coniugando la satira e l'ironia con la fantasia e il sogno, e valendosi di tecniche raffinate che evocano la lirica tradizionale di tipo petrarchista e concettista, espresse i suoi ideali di giustizia e di civiltà (esplicita fu la sua ostilità al regime politico di Salazar) e la sua ansiosa ricerca del senso della vita. Tra le opere in prosa, oltre a volumi di racconti (Andanças do demónio, 1960; Novas andanças do demónio, 1966), sono da ricordare la novella O físico prodigioso (1977; trad. it. 1987) e il romanzo Sinais de fogo (post. 1979). Scrisse anche lavori teatrali, tra cui la tragedia storica in versi O indesejado: António Rei (1951).