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JONES LeRoi

di Biancamaria Tedeschini Lalli - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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JONES (Everett) LeRoi (pseud. Imamu Amiri Baraka)

Biancamaria Tedeschini Lalli

Poeta e drammaturgo statunitense, nato a Newark, New Jersey, il 17 ottobre 1934. J., che intorno al 1964-65 era ancora relativamente 'assimilato' dalla cultura ufficiale americana, come buon poeta (ammiratore del verso proiettivo di Olson si ricollegava in parte, attraverso la rivista Yugen di New York, alla scuola di San Francisco), drammaturgo e sostenitore impegnato della causa negra, ha oggi assunto posizioni e atteggiamenti di netto ripudio di quella cultura.

Nell'aprile 1964 aveva fondato il Black Arts Repertory Theatre che fu poi dissolto. Ha poi diretto un altro teatro negro, lo Spirrit House di Newark. Nel 1967 fu arrestato, processato e condannato per essere stato colto in possesso di armi durante le sommosse di Newark. Ha successivamente subito altri processi minori per oltraggio e adunata sediziosa.

Dopo un primo accostamento allo Zen e allo Yoruba, J. entrò infine nella setta dei Mussulmani Neri assumendo il nome arabo di Imamu Amiri Baraka. La sua opera, che talora assurge a notevole intensità, è sempre più focalizzata sul problema razziale e impegnata a combattere l'assimilazione culturale dei negri d'America con una violenza e un terrorismo verbale che hanno portato a denominarlo "guerrigliero della pop-art". Acuto conoscitore del jazz ne scrive in Blues people: Negro music in white America, New York 1965 (trad. it., Torino 1968), e in Black music, ivi 1967.

Ma è sopratutto il suo teatro rivoluzionario, che ha somiglianze solo superficiali con il teatro della crudeltà di Artaud, ad asserire una sua prepotente presenza sulla scena americana. Si tratta di un tipo di teatro che appare impaziente di ogni mediazione, anche di tecnica drammatica, e tende a vivere fondamentalmente della sua capacità di coinvolgere emotivamente e attivamente il suo pubblico facendolo partecipare delle fantasie ossessive ma talora inquietantemente profetiche che esso rappresenta. Del soggetto cinematografico The Dutchman, del 1967, si è detto che esso riassume la storia razziale dell'America con "verità, ferocia e capacità di sorpresa" in un linguaggio "che trae la propria chiarezza dalla sua stessa agonia".

Altre opere: The dead lecturer (poesie), New York 1964 (trad. it., Milano 1968); Four black revolutionary plays, ivi 1969 (trad. it., Torino 1971); BA-RA-KA, in Spontaneous Plays, a cura di R. Owens, ivi 1972.

Bibl.: A. Lewis, American plays and playwrights, New York 1965; M. L. Rosenthal, The new poets, Londra, Oxford, New York 1967; R. Ellison, Shadow and act, Londra 1967; D. Littlejohn, Black on white, New York 1969; K. Jackson, LeRoi Jones and the new black writers of the sixties, in Freedomways, IX, 3 (estate 1969); P. Dommergues, LeRoi Jones, in Le Monde, 11 dic. 1970.

Vedi anche
lingue veicolari Le lingue usate per la comunicazione, e soprattutto per l’insegnamento e per attività tecniche e scientifiche, tra persone di lingua materna diversa. Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. jazz Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli schiavi deportati nel continente americano fra il 16° e il 19° sec., successivamente affrancati e ... blues Forma poetico-musicale (dalla locuzione inglese to feel blue «essere malinconico») nata nel Sud degli Stati Uniti, negli anni che precedono la guerra di secessione (1861-65), dal combinarsi di elementi appartenenti alla cultura del proletariato rurale afroamericano con aspetti propri della tradizione ...
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