Demme, Jonathan
Demme, Jonathan. – Regista statunitense (n. Baldwin 1944), si è affermato negli anni Novanta del 20° sec. con un susseguirsi di successi cinematografici, consacrati nel 1992 con l’Oscar per la regia di The silence of the lambs (1991; Il silenzio degli innocenti), su una linea eclettica che unisce a uno stile personale il senso per lo spettacolo, l’intrigo narrativo, le sfumature psicologiche, l’analisi politica e un’interpretazione musicale del ritmo visivo. Nel 21° sec. i suoi film hanno conseguito, a fasi alterne, successi e insuccessi. Poco capito è stato un esercizio di stile come The truth about Charlie (2002). Oltre a essere un remake del giallo-rosa Charade (1963), il film è una sorta di omaggio alla Parigi della Nouvelle vague. Successivamente, D. ha girato The Manchurian candidate (2004), remake dell’omonimo film del 1962 di J. Frankenheimer (Va e uccidi). Si tratta di un thriller fantapolitico che adotta tutti i ritmi del film d’azione da cui scaturisce un ritratto dei sensi di colpa americani all’indomani dell’operazione Desert storm in Kuwait. Rachel getting married (2008) è invece una libera rapsodia intimista e psicanalitica sugli equilibri fragili di una ex tossicodipendente. In questi ultimi anni D. ha sviluppato anche una predilezione per il documentario, per lo più nella forma del ritratto. In The agronomist (2003) ha indagato con lucida partecipazione nelle pieghe di un caso emblematico: quello del giornalista radiofonico militante haitiano Jean Dominique, assassinato per la libertà delle sue denunce. Con Man from Plains (2007; Jimmy Carter man from Plains) la cinepresa accompagna l’ex presidente degli States nel giro promozionale del suo libro sulla questione palestinese, intessendo una riflessione sul mondo dei media e sulle esigenze di pace in Medio Oriente. Ha inoltre dedicato un ritratto al mito musicale di N. Young, diviso in tre documentari, Neil Young: heart of gold (2006), Neil Young: trunk show (2009) e Neil Young journeys (2011). I’m Carolyn Parker, the good, the mad and the beautiful (2011) è un diario filmato sull’America post-uragano Kathrina, attraverso la storia toccante di un’impavida donna di colore.