Demme, Jonathan
Regista e sceneggiatore statunitense, nato a Rockville Center, New York, il 22 febbraio 1944. Per The silence of the lambs (1991; Il silenzio degli innocenti) ha vinto cinque premi Oscar, tra cui quelli per il miglior film e la miglior regia.
Ha esordito nella regia con Caged heat (1975; Femmine in gabbia) seguito da Fighting mad (1976), entrambi influenzati dalle regole della factory di R. Corman. Nel 1979 ha realizzato Last embrace (1979; Il segno degli Hannan), riuscita contaminazione fra thriller e commedia psicologica in cui si avverte un sentito omaggio al cinema di A. Hitchcock. Con Melvin and Howard (1980; Una volta ho incontrato un miliardario), ispirato alla storia vera di Melvin Dummar, ha contestato la mitologia consumistica della società statunitense. Dopo la parentesi rock di Stop making sense (1984), ha diretto Something wild (1986; Qualcosa di travolgente), opera caratterizzata da efficaci cambiamenti di tono e da un ritmo incalzante, lo stesso di Married to the mob (1988; Una vedova allegra… ma non troppo), ulteriore 'viaggio' di D. all'interno dei generi cinematografici classici. The silence of the lambs (da un romanzo di Th. Harris), è un'opera di rara potenza espressiva in cui, con l'uso di soggettive e primi piani ravvicinati, il regista esplora i meandri più oscuri della mente umana. Nel 1993 è stato autore di Philadelphia, cupo melodramma sul rapporto tra un avvocato gay colpito dall'Aids e il suo avvocato di colore. Dopo cinque anni di forzata inattività, è tornato dietro la macchina da presa con Beloved (1998).
bibliografia
M. Bliss, C. Banks, What goes around comes around, Southern Illinois University 1996; F. Falaschi, Jonathan Demme, Milano 1997.