Mekas, Jonas
Regista e critico cinematografico lituano, nato a Semeniskiai il 23 dicembre 1922. Costretto dalle persecuzioni naziste a emigrare negli Stati Uniti, nel 1949 fu tra gli ideatori del movimento Underground newyorkese e nel 1955 fondò la rivista "Film culture" (destinata a promuovere l'idea di una nouvelle vague americana), intorno alla quale nacque il New American Cinema Group (NACG), punto fondamentale per gli sviluppi del New American Cinema, che raggruppò registi come Shirley Clarke, Robert Frank, Peter Bogdanovich e altri artisti come Andy Warhol. In seguito al fallimento del sogno di un cinema indipendente interno al sistema statunitense M. creò la cineteca del film sperimentale, l'Anthology Film Archives di New York (v. sperimentale, cinema). Autore di un opus che si è posto come l'emblema del cinema indipendente tout court, ha realizzato film con lo scopo di catturare il quotidiano. Il suo As I was moving ahead occasionally I saw brief glimpses of beauty (2000) raccoglie oltre quarant'anni di filmati familiari.
Trascorsa la giovinezza in Lituania, durante la Seconda guerra mondiale fu catturato dai nazisti insieme al fratello Adolfas e rinchiuso in un campo di lavoro, vicino ad Amburgo. Dopo essere scappati e aver attraversato da clandestini l'Europa, i due sbarcarono a New York nel 1949. Poco dopo, l'acquisto di una macchina da presa Bolex diede il via alla loro vita di filmmakers. Da questo momento per M. cinema e vita si fusero in maniera indissolubile: sia perché il cinema (la sua difesa, con la creazione di movimenti, cineteche, e la sua progettazione, lavorando a stretto contatto con autori come Warhol, Frank, Bogdanovich) riempì la sua vita professionale, sia perché la vita divenne il materiale unico da cui trarre i suoi film. La gran quantità di lavori, tutti realizzati in 16 mm, sebbene molto diversi per ispirazione e contenuti (tra i più significativi, Guns of the trees, 1961, I fucili degli alberi), seguirono il principio di realizzare un unico grande diario. In questo senso fu emblematica la scelta di intitolare Diaries, notes and sketches (1969) il primo tentativo organico di strutturare tale materiale raccolto in epoche diverse. Percorso che con As I was moving ahead occasionally I saw brief glimpses of beauty ha trovato una sua provvisoria conclusione. L'utilizzo della macchina da presa come fosse una sorta di penna, con la quale annotare il quotidiano, ha posto M. tra i precursori della rinascita della forma diaristica. Il continuo lavorio tra presente e passato e l'ombra di un passato indelebile che ossessiona il presente (la memoria del triplice esilio patito, quello fisico, quello linguistico e quello geografico) hanno fatto di M. una delle figure che meglio rappresentano l'evoluzione del cinema dal secondo dopoguerra. Paradossalmente, nel lavoro di un autore tra i più affezionati alla pellicola, si sono potute ritrovare tutte le preoccupazioni del moderno videomaker. La libertà di impostazione e l'abilità nel saper cogliere le variazioni di intensità emotiva che il quotidiano offre hanno fatto di M. un esempio unico all'interno del cinema indipendente e documentario.
D.E. James, To free the cinema. Jonas Mekas & the New York Underground, Princeton 1992.